Fervono le ricerche sulla possibilità di contenere l’eccesso di infiammazione, responsabile nella fibrosi cistica della progressione del danno polmonare che porta alla lunga all’insufficienza respiratoria. Nello studio recente di un gruppo canadese (1) viene preso in considerazione un farmaco, la fenretinide, della famiglia dei cosiddetti “retinoidi”, di cui fa parte la vitamina A. Questo farmaco viene abitualmente impiegato come anti-tumorale nel trattamento di un tumore del sistema nervoso periferico, il “neuroblastoma” e nella prevenzione dei tumori in particolari condizioni di rischio. In questo studio si tenta di sfruttare di questo farmaco alcune note proprietà antinfimammatorie.
Lo studio viene condotto su cellule tracheali umane immortalizzate e vengono confrontate cellule non CF contro cellule CF interessate da mutazione CFTR DF508. Viene indotta artificialmente una condizione di infiammazione pretrattando le cellule con un potente agente infiammatorio il TNF-alfa, ed in seguito, ad infiammazione avviata, si procede a trattamento delle cellule infiammate con fenretinide.
Il risultato più rilevante è stata la dimostrazione che fenritinide è in grado di ridurre fino al 73% la produzione di un potente mediatore dell’infiammazione, l’Interleukina-8 (IL-8), ma solo nelle cellule CF: nelle cellule non CF non si ottiene alcun effetto su IL-8 o addirittura si ottiene un aumento di produzione di tale sostanza. In breve, il farmaco fenretinide riduce fortemente l’infiammazione nelle cellule CF ma non in quelle non CF.
Il meccanismo di questo effetto viene così interpretato: la riduzione di IL-8 si accompagna ad un forte incremento, ben dimostrato negli esperimenti, all’interno delle cellule CF di un lipide, denominato “ceramide”, che ha la funzione di moderare il motore centrale del processo infiammatorio, il NF-kB, da cui dipende la produzione delle sostanze infiammatorie: il ceramide nelle cellule CF ha abitualmente concentrazioni molto basse a causa dell’eccesso di glutatione in esse contenuto. Nonostante l’ “impedimento” del glutatione, il ceramide viene notevolmente incrementato per effetto del farmaco fenretinide, cui consegue il meccanismo di inibizione che porta alla sostanziale riduzione della produzione di IL-8.
Questi dati sono alquanto interessanti perché fenretinide è già ben noto per i suoi effetti in vivo sull’uomo e si sa che è un farmaco ben tollerato alle basse dosi con cui viene abitualmente impiegato, che sono simili a quelle applicate negli esperimenti in questione: certamente ha meno effetti tossici rispetto ad altri retinoidi della famiglia, compresa la vitamina A. Esso appare pertanto un candidato attraente per studi sul malato CF con l’intento di controllarne l’eccesso di infiammazione polmonare.
1) Villa RM, et al. Inhibition of IL-8 release from CFTR-deficient lung epithelial cells following pre-treatment with fenretinide. International Immunopharmacology. 2006;6:1651-1664