La terapia fotodinamica è una modalità di trattamento di alcuni tumori basata sulla somministrazione ai tessuti tumorali di speciali sostanze coloranti, sensibili alla luce (fotosensibilizzanti), che vengono attivate da una luce laser. Queste sostanze si concentrano particolarmente nelle cellule tumorali e, una volta attivate dalla luce, interagiscono con l’ossigeno formando una sostanza transitoria dell’ossigeno molecolare chiamata ossigeno “singlet”. Questa particolare forma dell’ossigeno ha una forte capacità ossidante, molto più dell’ossigeno atomico ed è capace di distruggere le cellule tumorali.
Un gruppo di studiosi di Belfast, con particolare esperienza nella terapia fotodinamica dei tumori, ha pensato di applicare una tecnica simile al trattamento di Pseudomonas aeruginosa, nell’ipotesi che questa possa rappresentare una via alternativa efficace per trattare nel paziente con FC le infezioni da P. aeruginosa che non rispondono o non rispondono abbastanza agli antibiotici.
Hanno condotto esperimenti in vitro ovviamente, scegliendo due sostanze fotosensibilizzanti di cui avevano esperienza, il bleu di toluidina e il TMP. Queste sostanze venivano preparate in un ambiente di muco artificiale somigliante al muco del paziente CF, nel quale veniva fatto crescere Pseudomonas aeruginosa sia nella forma “plantonica” (batteri liberi) sia nella forma di “biofilm” (colonie protette entro una barriera gelatinoide). Il preparato veniva quindi trattato con una luce rossa (lunghezza d’onda 64 nm) che, analogamente alla luce laser, faceva produrre, attraverso i farmaci fotosensibilizzatori, ossigeno “singlet”, fortemente tossico per i batteri.
Ne risultava una distruzione dei batteri in qualche misura dipendente dalla concentrazione dei farmaci ed il bleu di toluidina era attivo a concentrazioni più basse che il TMP. L’esperimento ha comunque reso possibile l’uccisione di più del 99% dei batteri sia nella loro forma plantonica che in quella di biofilm.
Questo studio ci è parso interessante perché in teoria offre una prospettiva nuova per trattare P. aeruginosa. Tuttavia, lo studio pone più problemi di quanti non sia in grado di risolvere al momento. Per gli autori non appare un problema somministrare le sostanze fotosensibilizzanti, se si pensa alla possibilità di impiegare la via aerosolica. Più difficile è immaginare come distribuire diffusamente all’albero bronchiale la luce necessaria per attivare dette sostanze. C’è anche da chiedersi come sia possibile concentrare le sostanze fotosensibilizzanti in maniera specifica nelle cellule batteriche e non nelle cellule dei tessuti bronchiali affinché il trattamento non comporti danno a questi stessi tessuti.
Donnelly RF, et al. Delivery of photosensitizers and light through mucus: investigations into the potential use of photodynamic therapy for treatment of Pseudomonas aeruginosa cystic fibrosis pulmonary infection.
J Control Release 2006, doi:10.1016/jconrel.2006.11.010