Lo scopo di questa ricerca (1) è scoprire la causa della variabilità dell’andamento della malattia polmonare FC: si sa che non c’è una correlazione chiara tra il tipo di mutazioni del gene CFTR e la gravità dei sintomi polmonari; è stata di recente dimostrata l’influenza di altri fattori genetici; qui si vuole capire se esiste una relazione fra i fattori genetici e i fattori dell’ambiente. Il fattore ambientale preso in considerazione è la presenza, nella casa in cui il malato FC vive, di persone che fumano, e quindi la sua esposizione al fumo passivo.
Hanno partecipato allo studio 812 malati FC, assistiti presso vari centri americani, con un’età media di 19 anni, provenienti da 450 famiglie. I dati riguardanti la funzionalità respiratoria sono stati rilevati in maniera trasversale e longitudinale, per valutare l’andamento nel tempo, e sono stati espressi in percentili elaborati apposta per i malati FC. Il 23% dei malati ha dichiarato di essere stato esposto al fumo passivo in casa, il 16% ha dichiarato che la loro madre fumava durante la gravidanza.
L’esposizione al fumo durante la gravidanza si è dimostrata associata ad un minor peso alla nascita, ma non avrebbe nessuna correlazione con i livelli di funzionalità respiratoria. Invece l’esposizione al fumo passivo in casa influirebbe negativamente su tutte le rilevazioni della funzionalità respiratoria. Però non tutti i malati FC ne risentirebbero allo stesso modo: l’effetto sfavorevole si farebbe sentire soprattutto nei soggetti che hanno nel loro genotipo le varianti del gene modificatore TGFbeta1 (TGFbeta1 509 TT e TGFbeta1codon 10 CC); e ancora di più in quelli in cui queste varianti TGFbeta1 si accompagnano a mutazioni diverse dalla DF508.
Ci sarebbe quindi un’interazione particolare fra TGFbeta1 e l’effetto del fumo passivo. E questa interazione avrebbe un peso non piccolo: per esempio in un ragazzo FC di 17 anni con questo genotipo l’esposizione al fumo passivo provocherebbe un peggioramento della funzionalità respiratoria tale da portarlo ai valori medi di un ragazzo di 24 anni. Per quanto riguarda l’interazione fra il fumo passivo e il genotipo “non DF 508”, i ricercatori ne danno questa spiegazione: di recente è stato dimostrato come il fumo attivo diminuisca il livello della proteina CFTR funzionante; quindi, il semplice fumo potrebbe rendere del tutto inattiva quel po’ di proteina CFTR che è presente nei soggetti con mutazioni diverse da DF508; mentre l’effetto non si osserverebbe negli omozigoti DF508 perché essi proteina di CFTR non ne producono affatto.
Quello che lascia estremamente perplessi è che una ricerca che ha potuto disporre di un così vasto e prezioso numero di malati, che ha costruito modelli matematici di elaborazione sofisticati e capaci di svelare differenze statistiche anche molto piccole, è stata realizzata per studiare gli effetti di una variabile ambientale (l’esposizione al fumo passivo), di cui in pratica non viene data una definizione: è stata registrata solo la risposta sì /no alla domanda se sia o non sia mai avvenuta, senza nessun dettaglio riguardo alla durata, alla intensità dell’esposizione, e così via. E questo perché, secondo i ricercatori, non esiste in pratica un livello di esposizione al fumo passivo che sia privo di rischio.
C’è da chiedersi se sia effettivamente questo, tra i vari fattori ambientali capaci di influire sull’andamento della malattia FC, quello su cui puntare l’attenzione. L’esposizione al fumo passivo a sua volta correla con una condizione socio economica più scadente (sono stati raccolti i dati anche su di questa): ma i ricercatori affermano che l’elaborazione statistica proverebbe l’importanza del fumo preso come singolo fattore indipendente. Nel complesso però le argomentazioni sembrano molto tirate e resta il dubbio che una ricerca così grossa abbia prodotto risultati molto confusi, in qualche modo orientati per realizzare quella che sembra essere la più accanita battaglia della sanità americana: dopo la messa al bando del fumo attivo, come dicono i ricercatori, ” l’eradicazione dell’esposizione al fumo passivo” .
1) Collaco JM et all “Interaction between secondhand smoke and genes that affect cystic fibrosis disease” JAMA 2008; 299 (4) : 417-424