Un problema aperto è come e quando sia opportuno affrontare l’argomento della vita sessuale e riproduttiva delle persone con FC, soprattutto per quanto riguarda i maschi, nei quali dopo la pubertà andrebbe indagata la presenza dell’infertilità secondaria alla malattia. Medici e altri operatori FC adottano spesso scelte individuali, in mancanza d’indicazioni ragionate e di comportamenti discussi e condivisi.
Uno studio australiano fornisce spunti interessanti sull’argomento. In un grande centro per adulti FC di Victoria, in Australia, è stata condotta un’inchiesta su 94 uomini con FC. L’età media era di 30 anni. Il 94% era a conoscenza del problema dell’infertilità e riferiva di averlo saputo più tardi di quanto avrebbe desiderato; solo nel 54% dei casi lo aveva appreso dalla persona da cui avrebbe voluto essere informato. Quelli che erano stati informati tardi ne avevano riportato un disagio maggiore di quelli che erano stati informati precocemente. Il 53% dei soggetti aveva eseguito un’analisi del seme; la gran maggioranza dei rimanenti (68%) dichiarava di volerlo fare.
Il 73% riteneva che l’analisi del seme dovesse essere fatta prima dei 18 anni, ma in realtà l’età più bassa in cui l’analisi era stata eseguita era di 24 anni. Durante l’adolescenza, un soggetto su tre aveva ritenuto di non dover usare il preservativo nei rapporti sessuali, dando per scontato d’essere infertile pur non avendo eseguito l’analisi del seme; un soggetto su dieci aveva confuso l’infertilità con l’impotenza. Il 66% chiedeva più informazioni sulla possibilità di avere figli e l’84% voleva avere un figlio. 16 dei 94 intervistati avevano figli: in 1 caso il figlio era stato concepito naturalmente in quanto il soggetto FC era fertile, in 6 casi il figlio era nato attraverso una fecondazione assistita (microaspirazione testicolare degli spermatozoi del soggetto FC e fertilizzazione dell’ovocita in provetta), in 9 casi era stato usato seme di donatore e in 1 caso il figlio era nato da una precedente unione della moglie.
I risultati dell’inchiesta mettono in luce come sia necessario offrire maggiori informazioni sulla vita sessuale e riproduttiva agli uomini con FC. In particolare questa necessità deve essere tenuta presente da quanti, con ruoli diversi, si prendono cura della FC nei centri per adolescenti e adulti. Ma i diretti interessati, e cioè gli uomini FC che sono stati intervistati dagli autori di quest’inchiesta, dicono di preferire che l’argomento sia affrontato precocemente, nei primi anni dell’adolescenza, vale a dire quando ancora l’ambito dell’assistenza è quello pediatrico, e ritengono che la proposta di eseguire l’analisi del seme dovrebbe essere un’abitudine ad una “certa” età.
Sawyer SM, Farrant B, Cerritelli B, Wilson J. “A survey of sexual and reproductive health in men with cystic fibrosis: new challenges for adolescent and adult services”.
Thorax 2005; 60: 326-30