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8 Giugno 2010

Un contributo per definire il fabbisogno di supplementazione salina nel lattante FC

G.M.

E’ noto che la fibrosi cistica comporta una perdita di cloro e sodio assai maggiore del normale, a causa dell’alta concentrazione salina del sudore. Condizione che espone a rischio il piccolo bambino, specie nei periodi di grande calura o nel corso di episodi febbrili, specie se accompagnati da vomito o diarrea. Un deficit abituale di sodio può passare inavvertito e compromettere la crescita in una fase molto delicata di sviluppo del bambino. Il deficit è favorito nei primi mesi di vita anche dal basso contenuto di sale del latte materno e delle formule di latte artificiale. Vi è indicazione quindi a fornire al lattante (come del resto nelle età successive) un supplemento di sale ad ogni pasto. Al momento, vi sono per questo solo indicazioni empiriche ed approssimate: per esempio, le linee guida inglesi suggeriscono nel primo anno di vita una supplementazione di 1-2 millimole di cloruro di sodio (circa 60-120 mg) per Kg di peso per giorno. Un gruppo di ricercatori dell’ospedale pediatrico di Edimburgo ha condotto uno studio longitudinale su 10 bambini FC diagnosticati per screening neonatale, per verificare qual’era la supplentazione salina più ragionevole da suggerire (1).

I bambini erano seguiti con controlli periodici dal momento della diagnosi fino a 12 mesi di età. Ad ogni controllo veniva attuato un test semplice e poco invasivo, basato sulla misura della concentrazione di sodio nel plasma e nelle urine, riferito alla concentrazione di creatinina (un marcatore naturale della funzione renale) nelle urine e nel plasma, usando l’ indice di “Frazione sodio escreta” (FENa) basato sulla formula:

Creatinina plasma X100% Creatinina urine
Sodio urine X
Sodio plasma

Adottando come riferimento normale il valore di FENa dei bambini sani (tra 0,5% e 1,5% di FENa), i bambini FC ricevevano una supplementazione di sale per contenere le perdite di sodio entro tali valori.

Tutti i bambini in studio richiesero supplementazione salina per raggiungere tali valori e crebbero molto bene senza bisogno di supplementi di calorie. Gli autori hanno ricavato da questo studio delle indicazioni di fabbisogno di sale supplementare per il primo anno di vita, che è approssimativamente così distribuito nei vari trimestri per Kg di peso corporeo per giorno: 0-3 mesi, 80-140 mg (= 1,9 +- 0,5 mmol); 3-6 mesi, 60-140 mg; 6-9 mesi (60-120 mg); 9-12 mesi, 25-70 mg. Come si vede il fabbisogno di sale aggiuntivo diminuisce verso l’anno di età e questo viene interpretato dagli autori come dovuto al fatto che a quest’età il bambino assume più cibi solidi contenenti sale. Tuttavia, gli autori riferiscono che alcuni bambini hanno richiesto un supplemento di sale maggiore di quello suggerito dalle linee guida e consigliano di praticare il semplice test per calcolare la frazione di sodio escreta, soprattutto quando vi sia un non buon andamento della crescita. La sola misura della concentrazione di sodio nel plasma non è un buon indicatore dello stato delle riserve di sodio, perché può essere normale anche in condizioni di carenza.

Anche se questo studio manca in realtà di un gruppo di controllo per valutare se la crescita in peso nei supplementati è migliore rispetto ai bambini FC non supplementati in sale, esso fornisce comunque una documentazione basata su dati di fisiologia per una scelta ragionevole del sale da aggiungere alla dieta di un bambino FC piccolo.

1. Coates AJ, et al. Evaluation of salt supplementation in CF infants. J Cystic Fibrosis. 2009;8:382-385