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22 Agosto 2009

Iniziata la Fase III della sperimentazione di VX-770

G. Borgo

Un trial clinico (uno studio sull’uomo) di fase III differisce da uno di fase II in particolare per la maggiore numerosità dei pazienti arruolati e la maggiore durata della sperimentazione stessa : in pratica, una volta dimostrato su di un piccolo numero di malati che il nuovo farmaco non produce effetti collaterali sfavorevoli ed ha una dimostrabile efficacia (questa è la fase II), si tratta di confermare su larga scala, numerica e temporale, gli “indizi” positivi emersi. Ai primi di agosto la Cystic Fibrosis Foundation americana ha annunciato l’avvio della fase III della sperimentazione del VX-770 (1), il “potenziatore” di CFTR difettosa, prodotto dalla ditta Vertex, di cui abbiamo dato spesso informazioni in “Progressi di ricerca” (ultimo aggiornamento sui potenziatori “Nuovi sviluppi della ricerca sui potenziatori di CFTR” del 14/07/09, e sui risultati di fase II “Il farmaco sperimentale VX-770 ha dato risultati preliminari positivi“, del 15/04/08).

Nello studio di fase II, sotto forma di una compressa presa per bocca, VX-770 era stato somministrato a 39 pazienti per un periodo massimo di 28 giorni. Ora la fase III prevede l’arruolamento dei malati (il numero complessivo non è stato ancora comunicato) per una durata ben maggiore: 48 settimane per due gruppi di pazienti, uno di età maggiore di 12 anni e uno di età compresa fra i 6 e i 12.

Criterio fondamentale per l’inclusione nella sperimentazione, la presenza di una mutazione G551D nel genotipo, perchè la proteina CFTR mutata G551D è posizionata sulla membrana delle cellula, dove funziona (seppure in maniera difficoltosa) come canale per il cloro:

VX-770 agisce potenziando il funzionamento del canale del cloro quando è già collocato sulla membrana cellulare. Se questi trial daranno buoni risultati, un terzo trial, della durata di 16 settimane, valuterà per la prima volta gli effetti di VX-770 in pazienti con mutazione DF508 (omozigoti DF508, cioè con entrambe le mutazioni DF508). Non è ancora chiaro infatti se in questi soggetti VX-770 possa essere efficace, poiché la proteina CFTR mutata per effetto di DF508 non “matura” al punto da collocarsi nella sua corretta posizione sulla membrana cellulare. L’ipotesi è però che una certa quota di CFTR-DF508 riesca a farlo e che su quella quota il farmaco possa agire. Diretto specificatamente al recupero di DF508 è invece un altro farmaco, un “correttore”, cioè un composto che migliora il funzionamento di CFTR perchè aiuta la proteina a conformarsi regolarmente e ad arrivare al suo corretto posizionamento: si tratta del VX-809, sempre della ditta Vertex, attualmente oggetto di sperimentazione di fase II.

1) Http://www.cff.org/research/ClinicalResearch/FAQs/VX-770