Salve. Cisteamina e epigallocatechine. Valori di cloro si abbassano vorticosamente. Una nuova fase di studi su farmaci più accessibili rispetto all’ improponibile kalydeco. Cosa si può dire al riguardo e che tempi sono necessari per vedere se funziona davvero? Grazie
La domanda si riferisce ai risultati recentemente pubblicati di una ricerca di matrice italiana che ha testato, sia in vitro (cellule da malati CF) sia in vivo su modelli animali, l’effetto di una sostanza, la cisteamina, già impiegata come farmaco in una malattia metabolica, la cistinosi renale (1). Lo studio ha evidenziato che questa sostanza è in grado contemporaneamente di ridurre la risposta infiammatoria e di recuperare proteina CFTR e sua funzione nelle cellule di epitelio nasale di malati FC e in topi CF con genotipo DF508 omozigote. L’effetto sarebbe rinforzato e mantenuto per qualche tempo anche dopo sospensione della cisteamina con l’aggiunta di una seconda sostanza (epigallocatechin gallato) ricavata dal tè verde. Il trattamento con cisteamina associata a epigallocatechina è stato effettuato per alcune settimane anche su un piccolo campione di 10 malati FC omozigoti DF508: è stato ottenuto un recupero di funzione CFTR, misurata a livello di epitelio nasale, correlata ad una diminuzione variabile di concentrazione di cloro al test del sudore, in concomitanza con una sensibile riduzione di alcuni marcatori di infiammazione.
Questo studio è interessante, perché supportato da accurati esperimenti che confermano precedenti osservazioni degli Autori, riguardanti il meccanismo con cui si innescherebbe il processo patologico nelle cellule con mutazione DF508: un difetto di autodepurazione, chiamato “autofagia”, della cellula nei confronti dell’accumulo di proteina CFTR immatura e quindi scoria da eliminare, causata da tale mutazione. La cisteamina sarebbe in grado di riattivare il meccanismo di autodepurazione, frenando in tal modo la reazione infiammatoria che l’accumulo produce ma anche consentendo alla proteina CFTR di maturare e di raggiungere la membrana apicale della cellula epiteliale, ove svolgerebbe la sua funzione di trasporto del cloro.
Naturalmente, sono risultati che attendono di essere riprodotti in altri contesti e altri laboratori, ma essi sono comunque stimolanti perché propongono una via alternativa a quella dei correttori e potenziatori per recuperare CFTR mutata. Con il vantaggio, sottolineato nella domanda, che sarebbero in causa farmaci dai costi non comparabili a quelli dei farmaci per correggere il difetto di base CF che stanno oggi emergendo con successo alla ribalta delle nuove terapie della fibrosi cistica. Circa i tempi necessari per saperne di più e per avere conferma che “funziona davvero”, come chiede la domanda, non siamo in grado di dare risposta: attendiamo con attenzione e interesse il seguito di queste proposte.
Si veda su su questo sito un approfondimento in Progressi di ricerca: Cisteamina e epigallocatechin gallato: nuove proposte per recupero CFTR e controllo infiammazione CF
1. De Stefano D1, Villella VR1, Esposito S1, et Al. Restoration of CFTR function in patients with cystic fibrosis carrying the F508del-CFTR mutation. Autophagy. 2014 Oct 1. [Epub ahead of print]