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4 Settembre 2014

Rischio di essere portatrice FC in una sorella di persona identificata come portatrice ad un test genetico di primo livello

Autore: Paola
Domanda

Buongiorno, vorrei domandare agli esperti qual è il rischio (immagino molto basso) di essere ancora portatrice di una mutazione rara, essendo risultata non portatrice della mutazione identificata in mia sorella e con un partner negativo all’esame di primo livello per le mutazioni più frequenti. Grazie mille per le spiegazioni chiarissime che riuscite a dare.

Risposta

Per rispondere in maniera appropriata a questa domanda occorrerebbero informazioni supplementari: in mancanza di queste dobbiamo fare una serie di assunzioni che condizionano la validità della risposta. La risposta sarebbe quindi diversa se le assunzioni di partenza fossero diverse.

– Chi pone la domanda ha una sorella che ha fatto il test per sapere se è portatrice: assumiamo che nella sua famiglia non ci siano casi di fibrosi cistica; inoltre assumiamo che la sorella stia bene, non abbia condizioni di sospetto di fibrosi cistica.

– Perché la sorella ha fatto il test genetico? Assumiamo che l’abbia fatto (forse assieme al partner) semplicemente per conoscere il rischio di avere figli affetti da fibrosi cistica, nell’ambito dei test che può fare una coppia della popolazione generale per la prevenzione di malattie genetiche nei figli.

– Assumiamo che una volta conosciuto il risultato del test della sorella, chi pone la domanda si sia sottoposta allo stesso tipo di test genetico, per mezzo del quale è stata eseguita la ricerca della mutazione della sorella ma anche di tutte quelle più comuni

– Chi ha un fratello o una sorella portatrice di una mutazione CFTR ha 1 probabilità su 2 di essere a sua volta portatore; se fa un comune test genetico di 1° livello e risulta non portatrice della mutazione della sorella come delle altre più comuni, a quel punto può stare molto tranquilla, anche se in teoria non ha escluso in assoluto il rischio di essere portatrice. Sappiamo infatti che uno dei genitori delle due sorelle è certamente portatore della mutazione trasmessa. Ma in teoria anche l’altro potrebbe essere portatore, però di una mutazione rara; e potrebbe avere trasmesso questa mutazione rara all’altra sorella. Il rischio che si siano verificati entrambi gli eventi è estremamente basso, ma si può calcolare mediante calcoli di probabilità statistica (applicazione del teorema di Bayes per il calcolo del “corrected carrier risk”). Da questi calcoli risulta che la probabilità residua di essere portatrice per la sorella di una portatrice che ha fatto il test genetico ed è risultata negativa si può valutare intorno a 1 su 300 circa.

– Il partner di questa sorella (assumiamo che sia un soggetto senza storia familiare per fibrosi cistica) ha fatto un test genetico di 1° livello ed è risultato non portatore: la sua probabilità residua di essere portatore si può stimare a questo punto 1 su 160 circa

– Per questa coppia, il rischio di avere un figlio affetto da fibrosi cistica si può valutare come estremamente basso e si calcola in questo modo: 1/300 (rischio residuo di lei) x 1 /160 (rischio residuo di lui) x ¼ = 1/192.000

La necessità di assumere come veritiere alcune informazioni spiega anche perché un sito web e l’esperto che vi risponde non può e non potrà mai sostituire il colloquio diretto con il genetista: nel corso del colloquio il genetista può raccogliere il quadro completo necessario alla sua valutazione e formulare la consulenza in base a quanto sa direttamente dalla fonte; l’utilizzo di un sito web non permette questa interazione, che è invece uno degli aspetti fondamentali per una buona consulenza.

G. Borgo


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