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8 Aprile 2015

Papilloma virus (HPV) e fibrosi cistica

Autore: Marco
Argomenti: Varie
Domanda

Ho 38 anni e sono affetto da una forma atipica di FC (senza complicanze polmonari). Circa 2 mesi fa ho conosciuto una mia coetanea che, saputo del mio “problema”, correttamente mi ha informato che circa due anni fa si è sottoposta ad un intervento ginecologico per l’asportazione di un condiloma in fase precancerosa causato da un’infezione virale da HPV. Premesso che non ci sono stati ancora rapporti “intimi”, mi farebbe piacere sapere in generale a che rischi vado incontro e, nello specifico, se tali virus hanno maggiore possibilità di fare danni su un malato di FC. Grazie

Risposta

Diamo alcune informazioni generali sul papilloma virus o HPV (Human Papilloma Virus). E’ un virus prevalentemente, ma non solo, trasmesso per via sessuale: le malattie che esso provoca sono le più frequenti tra quelle sessualmente trasmesse.

Si conoscono 120 tipi di papilloma virus, divisi in 16 gruppi. È inoltre possibile classificare i papilloma virus in cutanei e mucosi in base al tessuto per cui sono specifici. La maggior parte dei virus di questa famiglia causa malattie non gravi, quali ad esempio le verruche cutanee; alcuni però possono causare tumori benigni come il condiloma genitale e anche maligni come il cancro al collo dell’utero, al cavo orale, all’ano, all’esofago e alla laringe. Si ritiene che oltre il 70% delle donne contragga un’infezione genitale da HPV nel corso della propria vita, ma la grande maggioranza di queste infezioni è destinata a scomparire spontaneamente nel corso di pochi mesi grazie alle difese immunitarie. Solo in caso di persistenza nel tempo di infezioni di HPV con ceppi ad alto rischio è possibile, in una minoranza dei casi e nel corso di parecchi anni, lo sviluppo di un tumore maligno del collo uterino. I condilomi, generalmente provocati dal virus HPV, sono delle escrescenze di tipo verrucoso che colpiscono di preferenza le zone genitali, sia nel maschio (glande, meno frequentemente sotto il prepuzio, corpo del pene e scroto) sia nella femmina (perineo, vulva, vagina e cervice uterina).

Da anni è possibile attuare la prevenzione dell’infezione mediante vaccino HPV: è raccomandata in genere nelle bambine di meno di 12 anni. Poiché la massima parte delle infezioni da HPV regrediscono spontaneamente, solo in un piccolo numero di casi si deve ricorrere a particolari terapie, anche di tipo chirurgico. Se l’infezione del collo uterino è associata a modificazioni precancerose dell’epitelio, possono essere prese in considerazione la laserterapia o la resezione di una piccola parte della cervice uterina per asportare una lesione che potrebbe essere maligna. Per la rimozione dei condilomi acuminati della vulva, pene o perineo si può ricorrere al laser, all’elettrocoagulazione, alla crioterapia.

E’ in corso di sperimentazione un farmaco antivirale molto promettente, il cidofovir.

A nostra conoscenza non vi sono ragioni per pensare che questo tipo di virus comporti per la persona con FC effetti potenziali rischi diversi da quelli che si hanno nelle altre persone.

G. M.


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