Sono la mamma di una bimba di 3 settimane di vita e scrivo dalla regione Marche. La bimba, apparentemente in ottima salute (cresce regolarmente, le feci non sembrano untuose nè maleodoranti, non sono presenti coliche nè problemi polmonari ad eccezione del nasino un pò chiuso). La bimba è nata il 29 settembre 2013, alla 37a settimana di gravidanza dalla DUM ma risultava come crescita di 35 settimane (si era registrato un ritardo di crescita, però imputabile ad un problema dell’arteria ombelicale). La bimba ha mostrato una maturità polmonare molto buona, è nata con taglio cesareo ma ha subito respirato e pianto con vigore. In terza giornata (in data 1/10/2013) le è stato fatto il prelievo per lo screening della fibrosi cistica, che è risultato positivo, con un valore della trispina espresso con la sigla IRT di 51 ng/ml (la soglia di riferimento per la regione Marche è fissata con il valore di 50 ng/ml). Il valore sembra quindi di pochissimo superiore alla soglia di riferimento. L’indagine genetica ha evidenziato tuttavia la presenza della mutazione 621+3A>G. Non è stato possibile sapere se questa mutazione è espressa in forma eterozigote o omozigote in quanto (da come ci hanno spiegato ) si tratta di una mutazione “larga” e la metodica in uso non consente, diversamente da altre mutazioni, di capire la sua origine. Sia io che mio marito ci siamo sottoposti ad un prelievo per la ricerca di eventuali mutazioni della proteina CFTR e per la fine di novembre sottoporremo la piccola al test del sudore presso il Salesi di Ancona. Sappiamo che se questa mutazione si dovesse presentare in forma eterozigote, la bambina potrebbe essere semplicemente una portatrice sana, ma che se si presentasse invece in forma omozigote si tratterebbe quasi con certezza di fibrosi cistica. Nelle Marche, fino a questo momento, non si sono mai verificati casi di omozigosi relativamente a questa mutazione. Chiedo se si hanno notizie di casi, in Italia, in cui la mutazione in oggetto si sia presentata in forma omozigote e se si conoscono le conseguenze cliniche sull’evolversi della malattia e sul suo decorso. Abbiamo inoltre una prima figlia di 3 anni, risultata negativa allo screening neonatale e tuttora in perfetta salute (non ha mai avuto bronchiti da quando è nata e si ammala con pochissima frequenza). Chiediamo se fosse il caso di sottoporre anche questa bambina all’indagine genetica. Grazie infinite!
La mutazione 621+3A>G è attribuita alla classe V (agisce con meccanismo di “splicing alternativo”), è rara, non è stata inserita fra quelle studiate nel nuovo Database CFTR2 , perciò se ne hanno poche conoscenze. Altre informazioni si possono avere leggendo le due ampie risposte segnalate sotto (1,2) e che preghiamo di leggere.
La domanda descrive il caso di una bambina segnalata dallo screening neonatale per un valore di tripsina intorno alla soglia di normalità e per la presenza nel genotipo di questa mutazione, ma non si sa se in forma singola (sarebbe allora portatrice) o doppia (sarebbe allora affetta da FC). In base a questi dati non si può fare una diagnosi e i genitori sono giustamente in ansia.
I nostri consigli sarebbero di riparlare con i medici che finora l’hanno seguita e chiedere di:
1) non rimandare il test del sudore a fine novembre: perché? Se la bambina ha un peso vicino ai 3 KG, il test del sudore si può fare e può dare informazioni;
2) rivolgersi ad un laboratorio di genetica che possa dirimere (usando una diversa tecnica di indagine, cosa che è possibile), se la mutazione è in singola o doppia copia;
3) accelerare anche per avere il risultato del test genetico nei genitori: se uno solo è portatore la bambina potrà essere solo sarà portatrice, se sono tutte e due portatori il rischio che sia affetta è del 25%;
4) se la bambina avesse la FC, la sorellina dovrebbe essere sottoposta anche lei al test del sudore, il test genetico servirebbe solo a completare la diagnosi.
Dato che la mutazione 621+3A>G è mutazione rara, le probabilità che si siano incontrati due soggetti portatori della stessa mutazione rara sono molto basse, a meno che non siano, anche lontanamente, imparentati fra di loro o facciano parte di una stessa zona d’origine isolata (chiusa a flussi migratori portatori di mutazioni CFTR diverse).
Non abbiamo trovato nella letteratura scientifica segnalazioni di soggetti malati con genotipo 621+3 A>G//621+3A>G, cioè omozigoti; dobbiamo dire che data la rarità della mutazione sarebbe molto difficile fare previsioni a livello individuale sul decorso di una eventuale malattia FC con questo genotipo.
Va anche ricordato che i portatori sani FC hanno mediamente un valore di tripsina, allo screening neonatale FC, un po’ più alto rispetto ai non portatori.