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23 Gennaio 2014

Infezioni respiratorie ricorrenti e alterazioni all’esame TAC

Autore: Federica
Domanda

Buongiorno, sono la mamma di una bambina di 6 anni che, a seguito di broncopolmoniti ricorrenti, ha eseguito una tac al torace (con il metodo flash a basse radiazioni), il cui esito è il seguente: “Non alterazioni di calibro e decorso delle principali segmentazioni e subsegmentazioni bronchiali, no bronchiestasie congenite alle basi polmonari, non segni di broncomalacia, nulla alla base desta, non alterazioni parenchimali polmonari di sospetta natura malformativa, ma a livello del segmento linguale e laterale del lobo medio si osserva la presenza di qualche isolato bronchiolo disteso da muco, con minime note di inspessimento settale postflogistico a sinistra nonchè una isolata piccola bronchiettasia da trazione. Sempre a sinistra, nello sfondato costofrenico posteriore, esiti postflogistici di modesta entità caratterizzati da qualche isolata stria disventilatoria – cicatriziale. Inoltre, in fase espiatoria, è riconoscibile un’unica localizzazione di air trapping a distribuzione lobulare”. Possono le anomalie riscontrate essere indice di FC o sono da intendersi come conseguenza delle broncopolmoniti clinicamente riscontrate? Vi ringrazio per l’attenzione

Risposta

Certamente il ripetersi di episodi di infiammazione broncopolmonare può lasciare degli esiti nella struttura broncopolmonare tipo quelli descritti dal referto radiologico della domanda. Tutto sommato il quadro TAC descrive una situazione anatomica con anomalie piuttosto modeste: in due limitati settori polmonari (il lobo medio a destra e la lingula a sinistra) vi sono alcune piccole diramazioni bronchiali distese da muco ed una piccola “bronchiettasia da trazione”; c’è anche una limitata zona con dei segni di intrappolamento d’aria (“air trapping”). I piccoli bronchi distesi da muco e alcuni gruppi di alveoli iperdistesi da aria intrappolata o al contrario schiacciati (distelettasia), probabilmente per ostruzione da muco di alcuni bronchioli, sono reperti abituali nella bronchite ed anche nell’asma infantile, specie se con manifestazioni ripetute. Non meraviglia nemmeno trovare una piccola bronchiettasia: si tratta della dilatazione di una diramazione bronchiale dovuta ad infiammazione persistente che indebolisce e rende flaccida la parete del bronco, magari con una componente di “trazione”, dovuta ai piccoli processi cicatriziali che seguono all’infiammazione del tessuto polmonare circostante che stirano il bronco dell’area interessata.

La domanda non ci dice però di che entità e frequenza siano gli episodi di broncopolmonite di cui si parla. Questa è una informazione importante perché ci può aiutare a indagare sulle cause di un tale ripetersi di episodi morbosi. In dipendenza dalla frequenza, dalla durata, dall’intensità degli episodi e dal grado di compromissione generale, è possibile che si tratti di comuni infezioni respiratorie ricorrenti oppure che sia in causa anche qualche problema diverso. Certamente è da prendere in considerazione anche la fibrosi cistica, ma non tanto per il reperto TAC descritto quanto appunto per le considerazioni di cui sopra. Su questo bisogna consultarsi con il proprio pediatra che, se avrà dei dubbi, potrà prescrivere un test del sudore.

G. M.


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