Gentili dottori, avrei bisogno di un Vostro parere! Nell’aspirato ipofaringeo di mia figlia (2 anni e 9 mesi) della settimana scorsa le è stato riscontrato lo Pseudomonas aeruginosa. Questa è la terza volta che compare, tutte e tre le volte era sempre il mese di settembre (2010, 2011 e 2012) e questa ricorrenza ha fatto ipotizzare al suo dottore che in realtà lo Pseudomonas sia già cronicizzato ed emerga solo in questo periodo dell’anno magari in concomitanza di un aumento del muco o della scomparsa di altri batteri che ne rendevano difficile l’isolamento. Tenendo conto che mia figlia non ha mai avuto particolari problemi respiratori, che TAC e Rx torace evidenziano solo un lieve ispessimento del tessuto bronchiale, che fa un aspirato ipofaringeo ogni mese e che, a parte questi tre episodi, non è stato poi più rilevato, vorrei chiederVi se ciò possa essere vero? Le prime due volte è stato trattato con immediato successo con Ciproxin e Bramitob, questa volta si è deciso per un ciclo antibiotico per endovena (insieme ovviamente al Bramitob). Potrebbe essere questa scelta più efficace nel tentare di sradicare uno Pseudomonas che mi dicono essere con buona probabilità già cronico?! Grazie per la Vs attenzione e il Vs lavoro.
Una situazione come quella descritta (isolamento di Pseudomonas molto precoce ma solo una volta l’anno) viene anche definita “colonizzazione intermittente”. E’ possibile nelle prime età della vita, anche se le condizioni cliniche sono sostanzialmente buone. Questa ricomparsa dopo un periodo di assenza sta ad indicare che l’organismo ha comunque buone attitudini di difesa, che gli consentono, almeno provvisoriamente, di depurare l’albero respiratorio da Pseudomonas. E il trattamento eradicante, fatto molto correttamente, è probabilmente riuscito a tenere a bada la colonizzazione proprio grazie alla collaborazione dei meccanismi di difesa intrinseci: essi sono anche quelli che impediscono che una colonizzazione intermittente ma anche cronica inneschi l’infezione polmonare, cioè l’aggressione invasiva ai tessuti respiratori.
Certamente il ricorso al trattamento endovenoso potrebbe avere più forza nell’eradicare il batterio in questa fase di intermittenza, in cui l’organismo si gioca la partita di confronto con il batterio.