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12 Settembre 2012

Ancora sul bicarbonato per via inalatoria

Autore: Maria
Domanda

Buon giorno, sono la mamma di un ragazzo affetto da FC, che ha manifestato una particolare frequenza delle recidive respiratorie fin dai primi mesi di vita, con le ovvie conseguenze che questo ha comportato nel corso della sua vita ( ha 19 anni). Leggevo che nelle ricerche su questa malattia, si è visto che una delle cause probabili per la non difesa polmonare contro le infezioni ci potrebbe essere l’eccessiva acidità del film che riveste le vie respiratorie, e che una delle possibili terapie sarebbe quella della inalazione di soluzioni di bicarbonato di sodio fin dalle prime settimane di vita del bambino FC. La mia domanda ora è questa: non si è pensato di provare già ora con aerosol di questo tipo, anche considerando che i suffumigi con bicarbonato sono già una pratica acquisita nella terapia tradizionale? Ovviamente chiedo questo, perchè qualunque cosa, certamente innocua, che possa far diradare le infezioni dei nostri ragazzi sarebbe la benvenuta…Grazie.

Risposta

Ad una domanda simile abbiamo appena dato risposta (03.09.12): Perché non sperimentare la terapia inalante con bicarbonato?

Qui intendiamo confermare che il passaggio da alcune evidenze sperimentali su modelli animali alla sperimentazione sul malato di una terapia inalante con bicarbonato richiede innanzitutto conferma di quelle evidenze con esperimenti alternativi e comunque bisogna impostare trial clinici seri prima di accettare questa come terapia da prescrivere. Non tutto ciò che appare a prima vista semplice ed innocuo è realmente applicabile alla pratica clinica e realmente innocuo.

Quanto al richiamo ai suffumigi con bicarbonato delle terapie tradizionali, bisogna precisare che il suffumigio non ha la stessa valenza dell’aerosol ottenuto con nebulizzazione di un farmaco. Il suffumigio è in sostanza vapore d’acqua ottenuto riscaldando fortemente l’acqua. Se questo è fatto sciogliendo nell’acqua del bicarbonato di sodio è improbabile che il vapore trascini molte particelle di bicarbonato ed inoltre, sotto l’effetto di alte temperature, quel bicarbonato di sodio diventa un altro composto e perde il suo effetto alcalino (neutralizzante l’acidità). I suffumigi poi erano, e sono, impiegati soprattutto per lenire l’infiammazione della gola e delle prime vie aeree in generale, con scarsa o nulla influenza sulle basse vie aeree e con poca rilevanza terapeutica anche sulle stesse prime vie. Va ricordato infine che l’eventuale somministrazione di un neutralizzatore dell’acidità di superficie delle vie aeree dovrebbe arrivare effettivamente alla superficie di tali vie e raggiungere un grande numero di diramazioni bronchiali, comprese quelle più piccole e più periferiche.

G.M.


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