Buongiorno, mi chiedevo se l’ipotesi di creare artificialmente cellule informatizzate con all’interno un microchip in grado di individuare ed eliminare le infezioni di cui sono affetti i malati di fibrosi cistica sia pura fantascienza oppure potrebbe essere una nuova speranza per tutti i pazienti FC. Grazie.
Non sono a conoscenza di applicazioni che permetterebbero di creare cellule informatizzate, contenenti microchip, in grado di individuare ed eliminare le infezioni direttamente nel paziente.
I microchip (circuiti elettronici integrati di minime dimensioni) costituiscono approcci innovativi nel campo della medicina. Nel campo delle malattie infettive, i microchip (non intracellulari) sono oggetto di studio non per la cura ma per la diagnosi. Ci permetterebbero di diagnosticare le malattie infettive più efficientemente e precocemente rispetto ai metodi tradizionali, aiutandoici a prevenire lo sviluppo di malattie croniche. Nel caso della malattia grave di Lyme (infezione da particolare parassita) gli attuali metodi di laboratorio commerciali non riescono a rilevare una quantità enorme di casi e nel caso della malaria la diagnosi è tardiva. Come conseguenza, i pazienti ricevono un trattamento inadeguato o ritardato, portando a sintomi più gravi, che possono essere invalidanti. Ricercatori dell’universita’ di Glascow hanno creato un microchip che puo’ diagnosticare la malaria in pochi minuti attraverso l’esame del sangue. La diagnosi in tempi rapidi e’ in questo caso essenziale per impedire ai parassiti di moltiplicarsi. Molte persone muoiono di malaria proprio a causa di un ritardo nell’individuazione della malattia.
Anche in fibrosi cistica sarebbero necessarie metodologie più sensibili per diagnosticare meglio non solo i patogeni classici ma anche quelli scoperti più recentemente, tra cui gli “anaerobi” (batteri che prosperano in carenza di ossigeno). Studi in laboratorio indicano una elevata quantità di batteri anaerobi nell’escreato degli adulti FC. L’indagine microbiologica specifica non è nè semplice nè veloce. Possiamo speculare che in questo caso lo sviluppo di un microchip potrebbe permetterci in futuro di diagnosticare le infezioni in modo efficiente ed in tempi rapidi aiutandoici a prevenire lo sviluppo di malattie croniche.