Perché c’è ancora molta ignoranza sull’utilizzo dello Spiro Tiger per la terapia dei malati di Fibrosi Cistica? Anziché muovere critiche sterili al lavoro fatto all’Ospedale Burlo Garofolo di Trieste, che peraltro riprende lavori fatti a livello internazionale, non è il caso di approfondire il metodo? Si tratta semplicemente di introdurre un metodo terapeutico in aggiunta a ciò che viene fatto, e i risultati dimostrano che ne vale la pena.
Si trova un commento sul progetto di ricerca dei colleghi del Burlo Garofolo, pubblicato sul J Cyst Fibros del 2008, in altra parte di questo sito: L’allenamento dei muscoli respiratori con uno speciale strumento sembra migliorare la funzione respiratoria in malati FC (Progressi di Ricerca, 15.04.08). Vi sono sullo stesso tema anche due domande: SpiroTiger e fisioterapia respiratoria in FC (18.03.10); Effetti collaterali dell’impiego fisioterapico di SpiroTiger? (22.08.10);
Preme qui discutere alcuni aspetti:
a) Non è un problema di ignoranza il non diffuso impiego dello Spiro Tiger nei CRR e SS per la Fibrosi Cistica. I fisioterapisti se ne sono occupati a livello nazionale. Io non entrerò nel merito delle loro convinzioni ma cercherò di spiegare le mie perplessità al suo impiego come tecnica di mobilizzazione delle secrezioni bronchiali e/o tecnica per potenziare i muscoli respiratori. Per la prima indicazione oggi la ricerca clinica, applicata alla fisioterapia-riabilitazione respiratoria, ha due strade: a) fare una ricerca con casuale assegnazione di un gruppo di soggetti allo Spiro Tiger e di un altro gruppo di soggetti, simile per caratteristiche al precedente, ad una altra tecnica e valutare in 1-2 anni le varizioni della spirometria o del numero di esacerbazioni polmonari; b) dare supporto al suo impiego dimostrando che vi è una maggiore mobilizzazione di secrezioni bronchiali rispetto ad un’altra tecnica, valutando alcuni parametri come la distribuzione della ventilazione nel polmone (indice di clearance polmonare) o utilizzando la TAC polmonare per dimostrare un minore impatto di muco nei bronchi, sia centrali che periferici. Questo secondo studio più fisiopatologico andrebbe condotto per almeno 6 mesi sempre in due gruppi simili di soggetti con fibrosi cistica. Senza l’una o l’altra prova di efficacia non è giustificata la sua introduzione nella terapia quotidiana dei soggetti con fibrosi cistica. Manchiamo di entrambe queste prove.
b) L’esperienza soggettiva di un soggetto con fibrosi cistica o l’impressione che il fisioterapista ricava su qualche soggetto non è oggi più sufficiente per acquisire una tecnica e diffonderne l’uso. La ricerca clinica anche in campo riabilitativo è lo strumento che abbiamo a disposizione per valutare l’efficacia e la sicurezza di un farmaco o di una tecnica riabilitativa. Dobbiamo perciò percorrere una o l’altra delle due strade sopra indicate. I soggetti con fibrosi cistica ed i loro familiari possono essere scettici sulla ricerca e sui suoi risultati ma oggi non lo possono essere gli operatori sanitari. Se lo facessero verrebbero meno al loro mestiere di suggerire, di aiutare “secondo scienza e coscienza”!
c) Non ci sono evidenze che l’allenamento dei muscoli respiratori dia un giovamento nei pazienti con fibrosi cistica, nè in altre malattie respiratorie. Anzi si sostiene che i muscoli respiratori nel loro insieme sono già allenati (fa eccezione il muscolo diaframma). Ci si chiede quindi ancora oggi quale è il ruolo di un programma di allenamento limitato ai soli muscoli respiratori.
d) La fisioterapia-riabilitazione respiratoria è una parte importante della terapia della malattia polmonare. La malattia polmonare è per caratteristiche e gravità diversa da paziente a paziente. Nella mia professione cerco di adattare una o l’altra tecnica al caso specifico, cercando di ottimizzarne i risultati. Tra le tecniche a disposizione scelgo quella o quelle che hanno prove di efficacia. Esistono documenti di orientamento in questo campo (vedi voci bibliografiche).
Quindi non è un problema di ignoranza, nè di ostracismo! A chi è convinto che lo Spiro Tiger sia efficace per qualche aspetto della malattia polmonare spetta il provarlo con i metodi della ricerca clinica. Molti di noi sono disponibili a investire risorse in un campo della terapia della fibrosi cistica così importante. Credeteci!
– Main E, Prasad A, van der Schans C. Conventional chest physiotherapy compared to other airway clearance techniques for cystic fibrosis. Cochrane Database of Systematic Reviews 2005, Issue 1. Art. No.: CD002011. DOI: 10.1002/14651858.CD002011.pub2
– Elkins MR, Jones A, van der Schans C. Positive expiratory pressure physiotherapy for airway clearance in people with cystic fibrosis. Cochrane Database of Systematic Reviews 2006, Issue 2. Art. No.: CD003147. DOI: 10.1002/14651858.CD003147.pub3
– Flume PA et a. Clinical Practice Guidelines for Pulmonary Therapies Committee. Cystic fibrosis pulmonary guidelines: airway clearance therapies. Respir Care 2009; 54(4):522-537
– McCool FD, Rosen MJ. Nonpharmacologic airway clearance therapies. ACCP evidence-based clinical practice guidelines. Chest 2006; 129:250S-259S