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Davide

Sono Davide, frequento il terzo anno del liceo scientifico, e ho la fibrosi cistica. Quando ero più piccolo mi dava fastidio dire di essere malato. Ho dovuto abituarmici. Non significa però essermi rassegnato all’idea che lo sarò per sempre. Per questo vi chiedo di sostenere la ricerca.

La gente normalmente rimane stupita quando scopre che sono malato. Non se l’aspetta. L’idea che sia nato con una malattia e che probabilmente ce l’avrò per sempre la disorienta. D’altra parte sembro sano e non faccio nulla di diverso da quello che fa un ragazzo di 16 anni, a parte curarmi. Prendo circa 40 capsule di enzimi al giorno, cui si aggiungono le vitamine e, quando sto male, gli antibiotici. I miei genitori non mi hanno mai lasciato trasgredire. Sono sempre molto rigido riguardo alle cure, quindi due o tre volte al giorno faccio anche la terapia respiratoria.

La mia passione è la pallamano. Ci gioco da quasi dieci anni. In squadra siamo in tanti e tutti vorremmo avere un posto da titolare. Lo spirito combattivo che ho sviluppato facendo questo sport mi torna utile anche per combattere la fibrosi cistica. Io devo lottare più dei miei coetanei sani, prima di tutto per smarcarmi dalla malattia. Gioco d’anticipo curandomi e scongiurando le infezioni, che pezzetto dopo pezzetto ci intaccano i polmoni.

La ricerca serve a dare speranza, perché non smette di produrre risultati ed è la sola a potere trovare la cura definitiva. Potrebbe succedere domani o tra degli anni. L’importante è che non si fermi. Voi avete il potere di farla avanzare e con lei la nostra qualità di vita. Scegliere di donare il cinque per mille alla Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica è un piccolo gesto controcorrete rispetto cause non meno buone ma più appariscenti. Io sperimento tutti i giorni i progressi nelle cure e vi assicuro che potete fare la differenza.

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