Sono la madre di un ragazzo di 25 anni malato di FC. Abitiamo a Pescara in Abruzzo. Da un po’ di tempo, ogni volta che vado a prendere i farmaci che mi servono per le terapie di mio figlio, trovo delle novità. Mi spiego meglio, mi è capitato di dover fare delle terapie endovena a casa e una volta mi dicono che devo fare la pratica ADI, la volta successiva invece la pratica ADI non serve, la volta successiva ancora invece si. Altro esempio, per i farmaci credo di fascia C, quelli che non vengono normalmente riconosciuti dal Servizio Sanitario Nazionale, tipo il Supradyn, a volte dicono che devo andare in ospedale a prenderli, altre volte invece dicono che la mia farmacia mi può dare questi farmaci ma solo in forma di generici e che devo pagare una differenza, un tiket appunto, se voglio il farmaco da me richiesto. Ora io vorrei sapere come fare per bene a documentarmi per non farmi vessare continuamente da persone che, secondo me, non sono proprio all’altezza di capire e quindi di bene applicare le leggi. Chiedo scusa se l’argomento può non essere di Vostra pertinenza, ma se dovesse esserlo Vi ringrazio sin da ora per la risposta che mi darete. Distinti saluti.
Come altre volte sottolineato (si veda al riguardo I Servizi farmaceutici delle ASL e la Legge 548/93, domanda del 17.01.08), l’erogazione di quanto necessario per le cure domiciliari delle persone affette da FC deve avvenire – tramite i “servizi farmaceutici delle ASL”- senza “alcun onere” economico a carico del cittadino.
Tali servizi sono dunque obbligati a fornire gratuitamente tutto quanto prescritto per le cure a domicilio della Fibrosi Cistica dai Centri Regionali o dai Servizi di Supporto, senza che la collocazione del farmaco nella fascia prevista dal Prontuario Farmaceutico Nazionale influisca sulla gratuità dell’erogazione: per intenderci, i servizi farmaceutici delle ASL (non parliamo quindi delle farmacie aperte al pubblico) devono erogare gratuitamente il farmaco inserito in fascia A, così come quello inserito in fascia C o in fascia H.
Riguardo la fascia H, occorre ulteriormente precisare che in tale fascia rientrano i farmaci che non possono essere venduti dalle farmacie aperte al pubblico, ma che possono essere utilizzati in ospedale o essere distribuiti dalle ASL (si veda al riguardo anche la risposta alla domanda del 20.03.2007 “Bronchiectasie in un adulto debbono far sospettare anche fibrosi cistica. Gratuità dei farmaci“). Tali farmaci vengono ulteriormente distinti in H Osp1 e H Osp2; questi ultimi sono farmaci “soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili in ambiente ospedaliero o struttura ad esso assimilabile o in ambito extraospedaliero, secondo le disposizioni delle Regioni e province autonome, nelle formulazioni ed alle condizioni e limitazioni d’uso di cui ai relativi provvedimenti autorizzativi”. Pertanto, la necessità di attivare o meno l’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) potrebbe di volta in volta essere legata al fatto che il farmaco da somministrare in endovena appartenga o meno a questa fascia.
In ultimo, ancora una volta si consiglia di richiedere la collaborazione dell’Assistente Sociale con cui il Centro Regionale di Riferimento collabora, per avere maggiori informazioni e in generale per ottenere il necessario sostegno affinché la questione posta dalla mamma possa riuscire ad ottenere una veloce risoluzione. Nell’eventualità che tale collaborazione con il Servizio Sociale non fosse stata attivata, si suggerisce di sollecitare il proprio Centro di cura affinché si attivi in tal senso. Nel frattempo, potrebbe essere utile fornire copia della L. 548/93 al personale del servizio farmaceutico della propria ASL di residenza.
Riferimenti normativi:
· Legge 23.12.1993 n. 548 “Disposizioni per la prevenzione e la cura della Fibrosi Cistica”