In questo studio si dimostra che l’aumento persistente nel sangue dei valori dell’enzima GGT (gammaglutamiltransferasi – e non di altri enzimi epatici), precede di circa due anni i segni ecografici di cirrosi epatica.
La cirrosi epatica è una complicanza presente nel 5-10% dei pazienti con fibrosi cistica (FC). La diagnosi, soprattutto nelle fasi iniziali, non si basa tanto sul rilievo di sintomi (quasi sempre assenti in FC nelle fasi iniziali) quanto sui segni clinici (aumento delle dimensioni di fegato e milza), sull’alterazione nel siero degli indici di funzionalità epatica, sui dati rilevabili all’ecografia. Vi è accordo sul fatto che non si possa diagnosticare uno stato di cirrosi epatica se oltre all’ingrandimento del fegato (in cui compaiono i noduli cirrotici) non c’è ingrandimento della milza, indicativo della complicanza chiamata ipertensione portale (aumento di pressione dei vasi del circolo portale epatico). A questa definizione si sono ispirati gli autori di questo Studio (1), che hanno cercato di capire se ancora prima dei segni ecografici vi siano degli indicatori a livello ematico del rischio di comparsa di cirrosi epatica. Se vi fossero, i soggetti identificati potrebbero essere trattati in maniera preventiva con l’assunzione dell’acido ursodesossicolico (UDCA), che in alcune sperimentazioni cliniche sembra risultato efficace sull’evoluzione dell’epatopatia.
In due centri FC in Olanda sono state riviste le cartelle cliniche di 277 pazienti pediatrici che avevano eseguito almeno un check-up annuale della situazione epatica, con visita medica, dosaggio delle transaminasi (AST, ALT), gammaglutamiltransferasi (GGT), conta piastrinica ed ecografia addominale. Sono stati identificati 14 pazienti che presentavano all’ecografia fegato e milza aumentati (avevano un’età mediana di 10 anni), ed esaminati i valori di AST, ALT, GGT, e la conta piastrinica nei 2 anni precedenti il riscontro ecografico; poi sono stati confrontati i valori di questi due anni con quelli di un gruppo controllo costituito da 36 soggetti estratti a sorte fra tutti gli altri con ecografia normale. In questi soggetti gli indici di funzionalità epatica erano distribuiti in un ampio arco di età (da 2 a 15 anni).
Nei due anni che avevano preceduto i segni ecografici di cirrosi non c’era differenza significativa nei valori medi di AST e ALT, mentre c’era differenza significativa tra valori medi di GGT (42±5 rispetto a 17±2 U/L negli altri). Interessante notare che ogni singola determinazione di GGT dava un valore comunque entro i parametri di normalità, quindi presa isolatamente non era importante ai fini predittivi. Lo erano invece ripetute determinazioni: il riscontro di un loro valore medio superiore a 35 U/L era associato ad una probabilità importante di comparsa di cirrosi (sempre ecograficamente definita) nel giro di due anni. Anche il numero di piastrine era più basso che nei controlli ma non era possibile individuare un valore soglia con significato predittivo.
1. Bodewes FA, van der Doef HP, Houwen RH, Verkade HJ. Increase of Serum Gamma Glutamyltransferase (GGT) Associated With the Development of Cirrhotic Cystic Fibrosis Liver Disease. J Pediatr Gastroenterol Nutr. 2015 Feb 4. [Epub ahead of print]