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19 Ottobre 2010

Giuste preoccupazioni sul federalismo fiscale e sul futuro della libertà di scelta dei Centri di cura

Autore: Franko
Domanda

Salve, ho letto di recente delle considerazioni su un forum, a mio avviso esagerate, su come sarà la gestione dei centri dopo il federalismo fiscale. Tuttavia, mi sono sorti vari dubbi leggendo considerazioni su problemi che non mi ero mai posto prima. Molte persone, per motivi “storici” (ad esempio di diagnosi della malattia) o personali (semplice rapporto con i medici) si ritrovano ad essere seguiti da un centro fuori la propria regione, o che per vari motivi possono decidere di trasferirsi in un altro centro senza cambiare la propria regione di residenza. Cambierà la possibilità di essere seguiti da un centro diverso da quello della propria regione? Sarà possibile “gravare” sul bilancio di regioni diverse (visto che queste considerazioni vanno molto di moda tra i politici attuali)? Ci saranno vincoli su farmaci (ad esempio alcune regioni possono passare dei farmaci, altre no) e sul diritto dei farmaci? Sarebbero numerose le domande, spero comunque di aver reso l’idea dei miei dubbi ed immagino di molte persone, visto che spesso leggi e provvedimenti vengono decisi da persone poco competenti in materia (non sono dei medici) e che non tengono in considerazione tutte le eventualità. Non sembra giusto che chi ha diritto alle cure venga penalizzato dallo sbaglio di altre persone o da mancanza di controlli. Magari non per noi con FC, ma sarà inevitabile trovarsi di fronte a casi “ambigui”. Spero che associazioni e ordini professionali siano sensibilizzati a queste problematiche in modo da essere attivi ad evitare situazioni spiacevoli. Grazie, e chiedo scusa per la lunga riflessione.

Risposta

Il nostro interlocutore ha ragione di porsi certi dubbi sul futuro del Servizio Sanitario Nazionale in Italia. In realtà sappiamo ben poco che cosa succederà in ambito sanitario quando dovesse entrare in applicazione una legge sul cosiddetto “federalismo fiscale”, che lascerebbe alle singole regioni piena autonomia o quasi nelle decisioni di utilizzo delle risorse finanziarie pubbliche. Crediamo che siamo ancora lontani da un piano concreto di applicazione di questa legge che, al momento è stata solo promulgata come legge quadro, in attesa della formulazione di proposte legislative specifiche. Possiamo solo nutrire fiducia che sarà salvaguardata la facoltà dei cittadini di scegliere la sede presso cui farsi curare e il diritto a godere delle prestazioni e delle cure necessarie a carico del Servizio Nazionale, indipendentemente dalla regione in cui opera tale servizio. Nonostante le difficoltà economiche del nostro Stato questi principi faranno fatica ad essere trascurati e, per quanto riguarda lo specifico della fibrosi cistica, sarà difficile ignorare i contenuti della legge 548/93, che ha cambiato radicalmente le condizioni di assistenza dei malati FC in Italia.

G.M.


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