Con la fibrosi cistica si possono affrontare viaggi in aereo oppure possono essere un problema per la respirazione?
Se le condizioni respiratorie sono buone o discrete si possono tranquillamente affrontare i viaggi in aereo. Se sono instabili o in fase critica è meglio chiedere consiglio ai medici del centro di cura, che possono suggerire degli accertamenti per valutare in maniera specifica l’opportunità del viaggio.
Riportiamo su questo argomento la riposta contenuta a pag 53 del libretto (che si può scaricare dal sito): “Fibrosi Cistica: Parliamone insieme – L’adolescenza“.
Paragrafo 11.3
I viaggi
◆ Posso prendere l’aereo?
Si può prendere tranquillamente l’aereo se la funzionalità respiratoria e l’ossigenazione
del sangue sono buone o discrete, come in quasi tutti gli adolescenti con FC. La questione cambia quando la situazione polmonare è più seria. In questo caso
possono insorgere problemi se l’aereo vola per parecchie ore ad alta quota: nonostante
la pressurizzazione all’interno dell’aereo, la percentuale di ossigeno nell’aria
è ridotta, in modo simile a un soggiorno in alta montagna, sui 2000 metri. Se chi
viaggia ha già una bassa concentrazione di ossigeno nel sangue, questa cala ulteriormente
e possono insorgere disturbi, come fatica a respirare, nausea, vomito, mal
di testa, o eccezionalmente delle complicanze più serie come l’edema polmonare e
l’edema cerebrale. Vi sono comunque dei parametri utili per decidere sull’opportunità
del volo: in alcuni Centri è anche possibile eseguire un test di funzionalità
respiratoria che simula nel paziente il volo ad alta quota e ne valuta l’adattamento.
Se il test indica che l’ossigenazione nel sangue scende al di sotto di una certa soglia,
il consiglio è di portare con sé un erogatore di ossigeno portatile in modo da poterlo
usare durante tutto il viaggio; per avere il dispositivo a bordo è necessario fare una
richiesta alla compagnia aerea accompagnata dalla certificazione medica