Dalle varie informazioni che ci sono in giro (probabilmente c’è una mia cattiva interpretazione?!!)desumo che chi prima chi dopo dovra’ affrontare il trapianto. Ho questo forte dubbio che spero possiate risolvere!
Ritengo che un programma di trapianto polmonare per Fibrosi Cistica possa oggi considerarsi una buona opzione terapeutica per pazienti selezionati, quasi sempre con un grado di malattia avanzata.
Parliamo pertanto di una popolazione di pazienti nella maggior parte dei casi adulti con una malattia polmonare che li ha condotti verso l’insufficenza respiratoria (ipercapnia, cioè pressione di anidride carbonica nel sangue maggiore di 50 mmHg, e ipossiemia, cioè pressione parziale di ossigeno minore di 60mmHg), in cui il trattamento intensivo antibiotico, nutrizionale e fisioterapico non raggiunge piu’ l’obiettivo del controllo delle infezioni polmonari, che di fatto condizionano ancora oggi nella maggioranza dei casi l’evoluzione della malattia.
E’ ai CENTRI di FIBROSI CISTICA ed in stretta collaborazione con i CENTRI di TRAPIANTO che spetta il compito di selezionare i pazienti nel momento giusto per essere messi in lista di attesa, valutando la storia naturale della malattia, le complicanze del singolo paziente e la sua non facile capacità ad accettare ed affrontare un programma impegnativo sia nel pre- che nel post- trapianto. Ancora una volta le diverse figure professionali, clinico, nutrizionista, fisioterapista, chirurgo, psicologo, si troveranno ad affrontare un progetto comune.
I dati della letteratura sulla sopravvivenza dopo trapianto da una parte ci incoraggiano a procedere su questa strada, dall’altra si confrontano con la scarsità di donatori disponibili rispetto alla richiesta e con l’alta presenza di complicanze (infezioni, rigetto, bronchiolite obliterante) cui i pazienti possono andare incontro nel post trapianto.
Crediamo che sia stata fatta veramente molta strada in questo ambito negli ultimi anni e le prospettive potranno ulteriormente migliorare, avendo ben chiaro tuttavia che il TRAPIANTO non potrà mai essere una soluzione riservata a tutti i pazienti, per le motivazioni di cui ho parlato in questa nota.