La proteina chiamata Pentrassina lunga o PTX3 è una componente essenziale dei meccanismi di difesa innati nei confronti di specifici patogeni, tra cui P. aeruginosa e A. fumigatus, microorganismi che giocano un ruolo chiave nella patologia polmonare dei pazienti FC. Studi di base condotti in questi anni hanno permesso di definire l’elevato potenziale terapeutico di PTX3 nei confronti di questi microrganismi. Hanno inoltre fatto conoscere anche le varianti genetiche di PTX3 (sono state identificate due isoforme). L’impegno principale di questo progetto è di esplorare, in una prospettiva terapeutica, come queste varianti siano in grado di influenzare la suscettibilità dei pazienti FC a infezioni da Pseudomonas aeruginosa e Aspergillus fumigatus. Inoltre, valutare se FC si associa a un difetto di produzione di PTX3. Questo duplice approccio pone le basi per individuare pazienti FC ad elevato rischio di infezioni ed eventualmente candidarli alla terapia con PTX3 ricombinante (= ottenuta con tecniche di ingegneria genetica) ad uso clinico. Gli studi saranno eseguiti su donatori sani, con indagini precliniche in vitro e in vivo con PTX3 ricombinante, e su campioni di sangue di pazienti FC. Ipotizziamo che le informazioni ottenute rendano più vicino il trasferimento alla clinica di questo nuova strategia antinfettiva.
A major trust of this application is to explore how genetic variants of the prototypic long pentraxin PTX3 influence the susceptibility of cystic fibrosis patients to Pseudomonas aeruginosa and Aspergillus fumigatus infections. PTX3 is a non-redundant component of innate immunity against selected pathogens, including P. aeruginosa and A. fumigatus, microorganisms that play a key role in lung pathology of CF patients. Studies conducted in previous research projects funded by FFC demonstrated the therapeutic potential of PTX3 in the context of experimental chronic lung infections by P. aeruginosa. Now, the aim is to better define the role of genetic variants of PTX3 in influencing the susceptibility of CF patients to specific infections. It will be also evaluated whether CF is associated with a defect in the production of PTX3. This double approach possibly paves the way for identifying patients at higher risk of infection, and eventually candidate them for treatment with recombinant PTX3. These objectives will be pursued by means of genetic and functional studies with blood cells of healthy donors, preclinical studies in vitro and in vivo with the recombinant molecules and studies on blood samples of cystic fibrosis patients. We hypothesize that the information obtained through this study will accelerate the way for transferring to the patients this new anti-infective strategy.