Ho 33 anni e da un paio di mesi sono in lista di attesa per un trapianto bipolmonare. Ho passato un brutto periodo tra dicembre e gennaio, non per infezioni grossolane ma per il manifestarsi di emottisi, che era da anni che non avevo, e per una reazione allergica ad un antibiotico (Dalacin C). Di conseguenza ho fatto un paio di ricoveri con trattamento antibiotico andovenoso (Merrem) assumendone per parecchio tempo. Già dall’età di 13-14 anni ero colonizzato cronicamente da Pseudomonas aeruginosa e dal 1997 era comparsa anche Burkholderia cepacia (definita peraltro come non aggressiva). Dopo questi cicli antibiotici, in due tamponi fatti in due laboratori diversi (Firenze e Grosseto), a distanza di un mese l’uno dall’altro, risulta non esserci nessun tipo di germe, con relativa incredulità dei dottori dei centri e mia ovviamente. La cosa non era mai avvenuta da vent’anni ad oggi. Debbo precisare che il per il secondo tampone avevo sospeso l’assunzione di qualsiasi antibiotico per circa 15 giorni e che ho passato due mesi più che buoni, con prove respiratorie, PCR ed esami vari ottimi. E’ possibile che ci sia stata una mutazione dei germi? o cos’altro può essere successo?
Credo che come prima cosa debba essere fatta una premessa per inquadrare il problema. I batteri che appartengono a B. cepacia-complex sono spesso isolati e identificati con difficoltà dai campioni respiratori dei pazienti con fibrosi cistica a causa delle caratteristiche particolari di questi batteri (crescita lenta e solo su terreni particolari, fallimento dei test usati normalmente per l’identificazione delle diverse specie batteriche). Esistono infatti molti lavori scientifici che dimostrano come la reale diffusione di questo patogeno possa essere sottostimata a causa dei problemi descritti (McNamin JD et al. Chest 2000; 117:1661-1665). B. cepacia-complex è un gruppo di batteri costituito da varie sottospecie che hanno una diversa aggressività potenziale per i pazienti. Per identificare correttamente tutti i batteri del B. cepacia-complex e le sue diverse sottospecie, le metodiche che usano normalmente i laboratori di microbiologia non sono sufficienti. E’ infatti indispensabile eseguire, da parte di laboratori specializzati, dei test di biologia molecolare molto specifici e complessi. Tali test richiedono da un minimo di una settimana fino ad un mese per essere effettuati.
Alla luce di queste premesse ci sono diverse ipotesi che si possono fare per il caso qui presentato:
– B. cepacia-complex non è attualmente presente a livello respiratorio. E’ infatti dimostrato che in alcuni casi la colonizzazione è transitoria o saltuaria (Taccetti G et al. Journal of Cystic Fibrosis. 2005; 4:145-6).
– B. cepacia-complex è presente ma il batterio non è stato isolato dal laboratorio, per i problemi tecnici già descritti. Si consiglia pertanto di ripetere l’esame.
– B. cepacia-complex è stata isolato ma l’identificazione con i test usati di routine non ha dato risultati non ci viene detto dal nostro interlocutore cosa stava scritto nel referto, ma in casi simili viene riportata una identificazione generica di: Bacillo gram- negativo, che però non significa che l’esame abbia dato esito negativo) e pertanto, se il laboratorio è attrezzato, può darsi che stia effettuando analisi molecolari aggiuntive. In alcuni laboratori, come ad esempio in quello del Centro Regionale FC di Firenze, in questi casi viene indicato in calce al referto: identificazione molecolare in corso. In tal caso l’eventuale risposta relativa all’identificazione di B. cepacia-complex e di sua sottospecie arriverà al paziente successivamente.
Per quanto riguarda Ps. aeruginosa, si sa che una volta stabilita la colonizzazione cronica, l’eliminazione del germe è un evento raro ma possibile, come risulta del resto dalle esperienze della comunità scientifica e anche dalla nostra. Bisogna tuttavia tener presente che, se il numero di batteri è molto basso (come potrebbe verificarsi dopo una terapia antibiotica intensiva ed efficace come riportato nel caso in questione, l’esame colturale potrebbe risultare negativo per Ps. aeruginosa pur essendo il batterio ancora presente a livello polmonare profondo. Anche in questo caso può essere quindi importante ripetere l’esame a distanza di tempo.