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22 Marzo 2008

Menopausa e fibrosi cistica

Autore: Nora
Domanda

Buongiorno, sono una donna di 51 anni con FC e sono entrata in menopausa. Vorrei sapere (anche se penso ci sia poca casistica) se l’assenza di protezione ormonale, che comporta per tutte le donne rischi per osteoporosi, cardiovascolari ecc, potrebbe incidere in misura maggiore sullo stato di salute di una donna con FC.

Grazie per l’attenzione.

Risposta

Esaminiamo che cosa comporta la menopausa soprattutto rispetto allo stato di salute delle ossa, perchè le persone con FC possono avere ossa scarse in minerali (soprattutto calcio) e proteine, in altri termini possono presentare “osteopenia” e “osteoporosi” e la menopausa può accentuare questo quadro di “malattia delle ossa FC “. Essa è causa di una maggior tendenza alle fratture e al dolore osseo; è abbastanza diffusa, meno nei bambini piccoli e nelle forme lievi di malattia, di più nei ragazzi dopo la pubertà, e negli adulti. Negli adulti è tanto più seria quanto più lo stato nutrizionale è scadente e il danno polmonare avanzato. I malati FC con malattia polmonare grave (FEV1 inferiore a 30%) possono avere una severa malattia ossea con cifosi (incurvamento della parte superiore della colonna dorsale) e frattura delle ossa lunghe o delle vertebre o delle costole. Il contenuto minerale delle ossa (calcio e fosforo) si può misurare attraverso MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata). In base a questa tecnica sono stati creati dei punteggi che esprimono la normalità o lo scostamento dalla normalità della mineralizzazione ossea. Si è così visto che circa il 20-30% degli adulti con FC ha un BMD (Bone Mineral Density=Densità Minerale Ossea) molto basso, in termini statistici definito al di sotto delle due deviazioni standard (1).

Quali sono le ragioni ? Sono molteplici, citiamo le più importanti. Un diminuito assorbimento di vitamina D secondario all’insufficienza pancreatica; l’inattività fisica; l’infezione polmonare cronica che stimola la produzione di citochine (=proteine) infiammatorie dannose per la solidità dell’osso; il trattamento prolungato con cortisonici anch’essi dannosi per il tessuto osseo; infine un’insufficiente produzione di ormoni “sessuali” (favorevoli ai processi di costruzione di tessuto osseo), come si verifica nei casi di pubertà ritardata o, appunto, nella donna al sopraggiungere della menopausa.

Quindi la menopausa può agire nella donna con FC come un fattore che accentua un problema preesistente. Per limitarne l’evoluzione naturalmente è fondamentale trattare generosamente con antibiotici le infezioni respiratorie e limitare al minimo l’assunzione di terapia cortisonica. E’ opportuno curare l’alimentazione (avendo un occhio di riguardo per gli alimenti ad alto contenuto in calcio), assumere regolarmente gli estratti pancreatici e la supplementazione delle vitamine, in particolare la vitamina D. E’ da valutare attraverso MOC la densità ossea (ripeterla se non eseguita a più di due anni) e se indica una densità minerale molto bassa (al di sotto delle due deviazioni standard) si prende in considerazione l’avvio di un trattamento (1) con un dosaggio maggiore di vitamina D e supplementazione di calcio (per bocca). Questo può non essere sufficiente per cui, in presenza di sintomi ossei e di dati radiologici ossei importanti, è opportuno associare al calcio e alla vitamina D un farmaco specifico (alendronato o simili) appartenente alla famiglia dei “bifosfonati”, i quali hanno la capacità di limitare il “riassorbimento” (=assottigliamento) dell’osso (1). Sono stati eseguiti studi controllati (2,3) che hanno dimostrato la maggior efficacia dell’associazione vitamina D+ calcio +alendronato rispetto alla semplice sepplementazione di vitamina D e calcio. I bifosfonati possono essere assunti per bocca oppure nei casi più severi anche per via intramuscolare o endovenosa. Possono dare effetti collaterali come nausea, diarrea, dolori addominali, esofagite, per cui il loro uso va iniziato dopo un attento bilancio costi-benefici. Infine, non ci sono studi in FC riguardo alla terapia con ormoni (estrogeni) “sostitutivi” (quegli ormoni che la donna produceva fisiologicamente prima della menopausa). Va ricordato che le opinioni circa l’opportunità della terapia ormonale sostitutiva sono molto controverse anche per la menopausa della donna sana.

E che comunque, sia per la donna sana che per la donna con FC, le scelte, sia quelle minime che quelle più complesse, vanno fatte secondo un criterio di “individualizzazione” delle terapie, così come è abbastanza individuale il quadro della menopausa.

La risposta è stata redatta anche sulla base di una intervista telefonica fatta da G. Borgo alla Dott .Alice Monti (Centro FC Adulti , Milano) e alla Dott. Barbara Messore (Centro FC Adulti, Torino).

Per i dosaggi di Vitamina D, Calcio e Alendronato si rimanda a quanto dettagliato nel “Consensus Statement” riportato in bibliografia (1) .

1) Aris RM et all “Consensus statement: guide to bone health and disease in cystic fibrosis”. J Clin Endocrinol Metab 2005; 90 (3):1888-1896

2) Bonnick S et all “Treatment with alendronate plus calcium, alendronate alone, or calcium alone for postmenopausal low bone mineral density” Curr Med Res Opin 2007; 23(6):134-9

3) Giron RM et all “Protocol for prevention and treatment of osteoporosis in patients with cystic fibrosis” Med Clin (Barc)2005; 125(9): 325-8

G.Borgo


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