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23 Agosto 2006

Mare per i malati fc

Autore: Michela
Argomenti: Clima
Domanda

La mia bimba di tre anni e mezzo è effetta da FC. Pesa 18 kg ed è alta 95 cm. Nei periodi in cui sta al mare gode di una salute di ferro. Quest’anno abbiamo decisa di tenerla al mare quasi quattro mesi, ovviamente negli orari giusti: ore 7-11 al mattino e 17-20 il pomeriggio.

Inoltre ho notato che durante l’anno la sua lingua è un po’ bianca, mentre nei periodi del mare è sempre rosa e pulita, ed espettora, invece che una sola volta al giorno anche tre volte. Grazie per esserci.

Risposta

Non ci viene posta esplicitamente una specifica domanda, ma interpretiamo il messaggio nel senso di chiedere rassicurazione sull’esperienza di soggiorno marino per bambini con fibrosi cistica.

La letteratura scientifica non fornisce su questo tema indicazioni particolari. E’ peraltro convinzione diffusa tra chi si occupa di malati FC che non ci sia un clima particolare che sia indicato per questa malattia. Esperienze come quella riferita vanno raccolte e considerate. Ci sono alcune considerazioni di buon senso sul clima e l’ambiente marino, che sono valide, crediamo, per qualunque bambino, con o senza fibrosi cistica:

  1. L’ambiente marino, inteso come una fascia non più estesa di 30-50 metri dalla linea dell’acqua è in linea di massima molto povero di particelle allergeniche e di sostanze inquinanti e questo rappresenta un vantaggio respiratorio per chi ha problemi di allergia e broncoirritabilità.
  2. L’atmosfera di tipo aerosolico, ricca di sali e di iodio, con cui si è in contatto sulla linea d’acqua, specialmente nel mare di scoglio, e particolarmente durante le immersioni ma anche in barca e nella pratica di sport marini (surfing in particolare), rappresenta probabilmente un fattore vantaggioso per la fluidificazione delle secrezioni respiratorie.
  3. L’opportunità di godere di ampi spazi liberi, con assoluta libertà di movimento del proprio corpo, il nuoto stesso, la moderata esposizione al sole, l’ambiente in genere sereno e rilassato sono fattori che probabilmente influenzano beneficamente la salute.

Crediamo però di dover aggiungere che pensare a lunghi soggiorni marini per la cura della fibrosi cistica sia quantomeno azzardato: non vi sono dimostrazioni in tal senso. Talora si fanno grandi sacrifici per offrire al malato soggiorni marini, con disagi talora per la comunità famigliare. Il mare, come altri ambienti salubri (quando ci sono) di positivo valore climatico, va considerato semmai come alternativa di rilassamento, di vacanza, di esperienza sociale, che fa comunque salute, senza attendersi che esso determini direttamente cambiamenti significativi nel decorso di malattia.

G. M.


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