Volevo sapere se con il passare degli anni la pep può essere dannosa per il polmone. Può far perdere di elasticità e quindi deteriorare il tessuto polmonare? esistono studi riguardanti questo eventuale problema?
Per rispondere alla domanda è utile qualche precisazione sull’uso ed il razionale della PEP-mask per facilitare la mobilizzazione delle secrezioni bronchiali. Nell’impiego più corrente si utilizzano una maschera facciale (o un boccaglio) ed una resistenza espiratoria, cioè un sistema che riduce il diametro dell’apertura da cui esce l’aria (stenosi) durante l’espirazione. Questa resistenza o stenosi è variabile ed attiva solo durante la fase espiratoria e non interferisce con l’inspirazione, che è “libera”. L’espirazione, incontrando una resistenza, non può avvenire passivamente, come si verifica durante il respiro normale, ma deve essere attiva, cioè deve verificarsi grazie all’intervento, alla contrazione dei muscoli addominali, che sono muscoli espiratori, che “pompano” l’aria verso l’esterno. Per la durata della contrazione degli addominali durante l’espirazione si forma a monte della resistenza (stenosi), quindi nelle vie aeree, una pressione positiva tanto maggiore quanto maggiore è la stenosi. Un manometro consente di controllare il livello di questa pressione e normalmente si fa in modo che non superi i 20 cmH2O. L’espirazione a labbra socchiuse produce lo stesso fenomeno di una pressione positiva nelle vie aeree di pochi (4-5) cmH2O.
Il calibro bronchiale normalmente varia in rapporto alla profondità e forza applicate durante l’inspirzione ed espirazione. Durante l’inspirazione profonda i bronchi si dilatano e durante l’espirazione attiva, più o meno forzata, il calibro dei bronchi si riduce. In presenza di bronchiectasie, l’alterazione tipica dei bronchi nella fibrosi cistica, la “debolezza” della parete bronchiale comporta che queste variazioni di calibro bronchiale siano accentuate: vi è una dilatazione abnorme durante l’inspirazione profonda ed una abnorme riduzione di calibro, fino al collasso del bronco, durante l’espirazione attiva. Uno dei razionali dell’uso della PEP-mask è proprio quello di impedire il collasso dei bronchi durante l’espirazione, grazie alla pressione positiva nelle vie aeree. L’azione sulle vie aeree è mantenuta solo durante la fase attiva dell’espirazione, con una pressione che può essere misurata e controllata con il manometro e per la durata dell’uso della PEP-mask. La PEP-mask facilita anche lo svuotamento degli alveoli, perchè è possibile e più facile prolungare la fase espiratoria. Ciò ha particolare significato nelle malattie delle vie aeree, nelle quali la durata dell’espirazione è insufficiente ad un completo svuotamento del polmone ed alcune vie aeree possono chiudersi spontaneamente durante l’espirazione. Possiamo perciò concludere che la PEP-mask ha effetti “protettivi” sulle vie aeree, poichè impedisce l’esagerata e brusca riduzione di calibro dei bronchi durante l’espirazione, e sugli alveoli, favorendo il loro svuotamento (ciò ostacola un “intrappolamento” di aria nel polmone).
La possibilità di “trauma” sulle vie aeree, e soprattutto sugli alveoli, esiste se si usano in modo continuo pressioni positive elevate nelle vie aeree specie durante l’inspirazione. Questo rischio di “barotrauma” (trauma da pressione) è osservabile quando si usano ventilatori, cioè macchine che erogano una pressione positiva nelle vie aeree sia durante l’inspirazione che durante l’espirazione per molti giorni di seguito. Nei reparti di cure intensive (rianimazione) si cerca di evitare che la pressione nelle vie aeree durante l’inspirazione sia superiore ai 30 cmH2O: pressioni inspiratorie così elevate possono danneggiare le delicate ed elastiche strutture alveolari. Gli studi si sono interessati proprio di questo aspetto ed oggi ci sono modalità di utilizzare i ventilatori con pressioni non dannose per le vie aeree e per gli alveoli.
Non vi sono studi specifici per la PEP-mask ma l’uso limitato a qualche decina di minuti al giorno, l’erogazione di una pressione positiva nelle vie aeree solo durante l’espirazione e a valori massimi di 20 cmH2O, fa escludere ragionevolmente la possibilità di un barotrauma significativo.
A ciò va aggiunto che oggi abbiamo a disposizione numerose tecniche e regimi di fisioterapia per mobilizzare le secrezioni bronchiali: sulla base delle caratteristiche della malattia polmonare, dell’efficacia di un regime drenante nel singolo malato, del suo adattamento al trattamento, è possibile proporre anche regimi di fisioterapia drenante diversi ed alternativi alla PEP-mask.