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20 Settembre 2008

Come somministrare i microgranuli degli enzimi pancreatici ai bambini che non deglutiscono le capsule

Autore: Mary
Domanda

Ho una bambina di tre anni che non riesce ancora a deglutire le capsule di creon ai pasti; per questo ha bisogno di accompagnarle con l’omogeneizzato di mela come ci è stato indicato dal competente centro. Fino ad oggi l’ASL di appartenenza ci ha sempre erogato gli omogeneizzati prescritti insieme ai farmaci di cui la bambina ha bisogno. Ora invece ci hanno detto che non è più possibile erogare gli omogeneizzati in quanto, essendo catalogati come alimento, non rientrano nella prescrivibilità prevista dal decreto dell’8 giugno 2001 ( G.U. n.154 del 05/07/2001 ). Vorrei sapere per cortesia se è possibile far rientrare gli omogeneizzati (in quanto necessari per veicolare un farmaco e non come alimento) tra gli ausili necessari per una corretta terapia, così come indicato dalla legge 548/93. Grazie

Risposta

La legge n. 548/93 obbliga le Aziende Sanitarie Locali di residenza del paziente a fornire gratuitamenteil materiale medico, tecnico e farmaceutico necessario per l’aerosolterapia anche ultrasonica, l’ossigenoterapia, l’antibiotico terapia, la fisiochinesiterapia e la riabilitazione, la terapia nutrizionale enterale e parenterale e quanto altro ritenuto essenziale – dal Centro Regionale di Riferimento o dal Servizio di supporto che ha in carico il paziente , anche se di regione diversa da quella di residenza – per la cura e la riabilitazione a domicilio dei malati di fibrosi cistica” (art. 3, comma 1).

Con l’emanazione della legge 548/93 si è dunque cercato – fra i tanti – di raggiungere un fondamentale obiettivo e cioè quello di “assicurare ai pazienti la completa gratuità e l’erogazione dei farmaci e di ogni altro mezzo terapeutico necessario per le cure domiciliari“.

Relativamente al quesito posto, se sia cioè possibile far rientrare l’erogazione degli omogeneizzati – tra l’altro utilizzati nel caso specifico unicamente per facilitare la somministrazione dell’estratto pancreatico alla piccola paziente non ancora in grado di deglutire le capsule – tra gli “ausili necessari” per la cura e la riabilitazione dei malati di fibrosi cistica (art. 3, comma 1, L. 548/93) si deve tuttavia confermare quanto già ribadito alla signora dalla propria ASL di appartenenza.

Infatti, non solo non è possibile far rientrare gli omogeneizzati nelle categorie definite dall’art. di legge (non sono certamente materiale medico, né tecnico o farmaceutico), né d’altra parte è possibile ricondurli alla dicitura dello stesso articolo nella parte in cui genericamente recita: ….. “e quanto altro ritenuto essenziale ….. per la cura e la riabilitazione a domicilio dei malati di fibrosi cistica“.

Nei casi in cui, per svariate ragioni, non sia possibile introdurre nell’organismo gli estratti pancreatici attraverso la semplice deglutizione delle capsule, la veicolazione degli stessi deve essere effettuata attraverso un composto (che sia alimento liquido o solido poco importa) a Ph leggermente acido per far sì che i microgranuli possano sciogliersi ed iniziare ad agire solo nel Ph basico del duodeno (e non in quello pure basico della bocca). Per far ciò possono essere utilizzate varie modalità: gli omogeneizzati di mela, come nel caso in questione, ma anche

− mela fresca grattugiata

− un po’ di acqua con gocce di limone

− thè al limone

− succo di frutta alla mela + alcune gocce di limone

− yogurt alla frutta ( mela e banana, mela e pera).

L’utilizzo degli omogeneizzati, al di là delle motivazioni sopra riportate, non può quindi essere considerato né necessario e/o indispensabile, né tanto meno essenziale.

Donatella Fogazza (Assistente Sociale) Sabrina La Fata (Dietista) (Centro Regionale Siciliano Fibrosi Cistica, Ospedale G. Di Cristina, Palermo)


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