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10 Novembre 2005

Bonchiettasia e Pseudomonas aeruginosa

Autore: paolo
Argomenti: Antibiotici, Pseudomonas
Domanda

Mia moglie anni 57, è ammalata di bronchietasia di grado moderato alla lingula, e affetta da numerose colonie di Pseudomonas auroginosa.

Giornalmente fa la fisioterapia respiratoria e attualmente un ciclo di antibiotici ciproxin per bocca 2 al di per 20 di, e antibiotici via areosol, nebicina 2 volte al giorno per 20 di.

Chiedo se dopo questo ciclo non ci fossero risultati interessanti, cosa dovrà fare la prossima volta?

Non esistono interventi risolutivi?

Dove potrei rivolgermi per un consulto?

Risposta

Non ci viene detto nella domanda se la bronchiettasia in questione dipende da una malattia di fondo, tipo fibrosi cistica o altro. La bronchiettasia è una dilatazione di uno o più bronchi, piccoli o grossi, dovuta in genere ad un danno infiammatorio cronico della parete bronchiale che ha alterato l’elasticità e la compattezza della parete stessa, consentendo uno sfiancamento del bronco, che diviene poco alla volta una specie di piccola cavità flaccida e sfiancabile sotto i colpi di tosse: essa raccoglie secrezioni stagnanti soggette a infezione da parte di vari batteri, tra cui la Pseudomonas aeruginosa. Questo avviene tipicamente nella fibrosi cistica ma non è esclusivo della fibrosi cistica. Comunque un quadro di bronchiettasia con infezione da Pseudomonas aeruginosa contempla in genere un trattamento che prescinde dalla malattia che ne sta alla base. E ci permettiamo di dire anche che un tale quadro merita di far eseguire un test del sudore, se non è stato fatto, per escludere la fibrosi cistica.

In merito alla domanda posta, su cosa conviene fare, ancora una volta dobbiamo dire che solo chi conosce il caso può decidere come procedere allorché un corretto ciclo di trattamento antibiotico non avesse sortito l’effetto desiderato. Possiamo solo fare alcune considerazioni generali. In realtà, l’effetto desiderato a seguito di un trattamento antibiotico sarebbe la scomparsa di Pseudomonas dai bronchi (si parla di “eradicazione”: vedere al proposito anche la domanda del 2/11/05 Trattamento eradicante per Pseudomonas). Tuttavia, l’eradicazione ha limitate possibilità di essere ottenuta quando è in gioco una infezione da Pseudomonas cronica, cioè stabilizzata da molto tempo. In questi casi il risultato possibile è quello di ottenere una riduzione della “carica batterica” di Pseudomonas ed un contenimento della sua virulenza, con miglioramento delle condizioni dell’espettorato e della funzione polmonare. In malattie come la fibrosi cistica, per mantenere sotto controllo l’infezione cronica da Pseudomonas e limitarne gli effetti dannosi, si ricorre oggi in genere all’impiego di aerosol di tobramicina (in genere nella formulazione “Tobi”, ma talora anche gentamicina) per trattamenti protratti o alla somministrazione di azitromicina a brevi intervalli e comunque pure per lunghi periodi. Si invita a scorrere la lista delle “Domande e risposte” per selezionare le molte domande che pure affrontano questi temi. Se il riscontro di Pseudomonas nelle secrezioni bronchiali è recente, c’è invece la possibilità di una vera eradicazione, da farsi con un ciclo antibiotico mirato e protratto, eventualmente anche ripetuto.

Una consultazione su questi problemi può essere fatta presso un centro di Pneumologia o presso un Centro Fibrosi Cistica (ce n’è uno per regione).

G. M.


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