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La solidarietà che nasce da una storia personale: la testimonianza di Infinity Srl

L'intervista doppia a Daniele Cavallini, Sales, e Roberto Bachi, Managing Director dipendenti Infinity Italia Srl

Daniele, tu conosci per lavoro un nostro volontario, Massimo, che è il papà di una ragazza, Emma, persona con FC (Delegazione di Pesaro, nda). Ci racconti come vi siete conosciuti e quando sei venuto a conoscenza della storia di Emma?

Per ragioni lavorative conosco Massimo da tanti anni; abbiamo fatto anche diversi viaggi di lavoro insieme, per cui passi del tempo a stretto contatto e si sono create, per carattere e tempo a disposizione, le occasioni per approfondire la conoscenza. Posso dire che mi sono sempre trovato a mio agio, con lui e nel tempo si è instaurato un rapporto anche di amicizia. Mi ha colpito profondamente lo spirito con cui raccontava (e racconta) la sua situazione con la fibrosi cistica di sua figlia Emma. Fino a che non tocca a te, anche se è brutto dirlo, non sei in grado di renderti conto com’è crescere una figlia con questa malattia. Massimo è sempre riuscito a farmelo sentire, a coinvolgermi. E questa capacità, questo aggiornamento continuo onesto e preciso, è ciò che permette a me e ora anche all’azienda di sentirmi impegnato, considerarlo un tema che riguarda anche noi. Non ho conosciuto né Emma né Margherita di persona, viviamo un po’ distanti, ma con Massimo abbiamo un canale comunicativo aperto, ci scambiamo foto di famiglia durante le vacanze. Mi dà molto da pensare sapere com’è un’adolescenza con la fibrosi cistica, ho una figlia anch’io e posso immedesimarmi.

In particolare cosa ti ha colpito di questi racconti di Massimo?

I suoi racconti durante il covid. Mi ha permesso di sentirmi parte della storia, con le fatiche e le preoccupazioni date dalla patologia di Emma e dal lavoro di Margherita, che all’epoca era impegnata al pronto soccorso dell’ospedale San Salvatore di Pesaro e a casa non poteva interagire con la figlia se non a distanza, per il timore di un contagio.

Dal 2020 Infinity sostiene la Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica. Qual è il valore aggiunto della responsabilità sociale d’impresa? Con i colleghi e con i clienti raccontate questo vostro sostegno a FFC Ricerca?

Noi siamo ancora dell’idea che non si fa per pubblicizzarlo, a noi fa piacere come persone, come comunità, fare la nostra parte. Anzi non è un’attività che usiamo come leva di marketing, però quando c’è bisogno Infinity fa la sua parte, anche per le alluvioni nel nostro territorio in Romagna o quest’anno a Valencia, dove abbiamo partner.

Poi sicuramente una parte di coloro che raggiungiamo con i doni solidali andrà ad approfondire cosa fa la Fondazione e, noi lo speriamo, a dare una mano a sua volta.

Roberto, nel concreto sei tu che stanzi il budget per queste attività di responsabilità sociale. Come azienda che ha una proprietà straniera, com’è gestire un’iniziativa come la Campagna di Natale solidale?

Siamo veramente allineati con la casa madre, devo dire. Qui siamo una decina, ma negli USA circa 200, e l’azienda è davvero molto attenta alla CSR (Corporate Social Responsibility, nda) e al rispetto del prossimo. Pur essendo piuttosto cresciuta, è ancora un’azienda familiare e i titolari vigilano su questo aspetto. E io so che se propongo un’attività come questa, con una charity affidabile come FFC Ricerca, ho il loro sostegno.

Daniele e Roberto, conoscete la Campagna di sensibilizzazione “1 su 30 e non lo sai”? Pensate che questo argomento sia da valorizzare con i partner esterni o con i  colleghi e che possa farli sentire più partecipi rispetto alla causa della fibrosi cistica?

Non lo conoscevamo. È davvero impressionante pensare a quanti sono i portatori sani di fibrosi cistica! E certamente scoprire grazie a questa campagna che è possibile fare un test per saperlo in anticipo è “un regalo” da fare alle persone attorno a noi. Un’informazione preziosa per amici, colleghi, partner commerciali… Veramente un’iniziativa utile per prendersi cura dell’altro. Anzi, se ci mandate dei materiali, lo diffondiamo!

 

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