Buongiorno, stiamo diventando genitori e ci siamo sottoposti al Vera Test. Abbiamo scoperto che il padre ha una mutazione di FC che ha passato alla bambina. La madre ha due varianti: c.224G>A (p.Arg75Gln) riportata nel database ClinVar come variante con conflitto di interpretazione di patogenicità. Secondo i criteri di classificazione ACMG tale variante viene definita come benigna. Invece, la variante c.2149A>C p.(Thr717Pro) in eterosigosi, non riportata nel database ClinVar. Secondo i criteri di classificazione ACMG viene definita come VARIANTE DI INCERTO SIGNIFICATO(PM2, PP2 e BPG). Vorremmo ricevere informazioni in merito a questa ultima variante se avete avuto esperienze in merito e cosa può comportare combinata alla mutazione FC del padre. E se c’è un modo di capire se la madre l’ha trasmessa oppure no al feto? Vi ringrazio.
L’argomento è complesso, non si hanno dati relativi alla variante c.2149A>C e tantomeno alla sua combinazione con altre mutazioni causative di fibrosi cistica.
Purtroppo le indagini genetiche molto approfondite come il sequenziamento hanno talvolta lo svantaggio di segnalare varianti del gene CFTR di cui si sa poco o niente e di difficile interpretazione come accaduto nel caso di chi ci scrive.
Dall’enunciato della domanda non è chiaro se il Vera test abbia evidenziato solo la mutazione di origine paterna. Potrebbe essere che chi ci scrive abbia queste due varianti sullo stesso cromosoma, altrimenti il Vera test avrebbe dovuto identificare o la c.224G>A o la variante c.2149A>C nel feto, ma non sappiamo quanto approfondita sia stata l’analisi.
Per essere certi delle varianti trasmesse occorrerebbe fare una diagnosi prenatale su materiale fetale, che in un caso del genere potrebbe essere considerata non indicata in quanto solo il padre è portatore di una variante chiaramente causante fibrosi cistica.
Prima di tutto, si consiglia vivamente a chi ci scrive di tornare dal genetista che ha fatto la consulenza genetica post test per chiarire i dubbi emersi.