Buongiorno mio figlio di 7 anni (celiaco) ha fatto una visita dall’otorino perché spesso ha muco nel naso viscido e denso, peggiorato negli ultimi due mesi da quando ha iniziato la piscina. L’otorino ha riscontrato “flogosi rino-sinusale muco-purulenta”. All’esame fibroscopico nasale, stasi di secrezione muco purulenta sul pavimento delle cavità e in sede meato medio, reattività adenoidea da flogosi 2-3 grado. Ha assegnato una cura con antibiotico, cortisone e lavaggi nasali da ripetere per due mesi. E dopo ha eventualmente prospettato altre indagini fra cui il test del sudore.
Che possibilità ci sono che un tale quadro clinico possa ricondurre a una diagnosi di FC? Il bambino non ha mai avuto altri sintomi. FC e celiachia possono essere in qualche modo collegate?
La risposta a questa domanda richiede alcune premesse.
In letteratura è stata più volte discussa la possibilità che la prevalenza di celiachia in soggetti affetti da fibrosi cistica (FC) sia aumentata rispetto a quella propria della popolazione generale. In tempi recenti è stato affermato, sulla base di ampi studi, che nella popolazione FC la celiachia ha una frequenza doppia rispetto a quella della popolazione generale (qui l’approfondimento scientifico).
La fibrosi cistica è caratterizzata da una sintomatologia molto varia, che presenta aspetti spesso non specifici e assolutamente sovrapponibili a quelli di altre condizioni morbose. Tra questi sicuramente devono essere considerati i sintomi riferibili alla sinusite cronica, che è malattia, di per sé, molto frequente in età pediatrica.
Un bambino di sette anni dovrebbe essere stato sottoposto alla nascita allo screening neonatale per la FC, iniziato quasi in tutte le regioni italiane prima dell’ultimo decennio. In caso di screening neonatale effettuato, va ricordato che la possibilità che un bambino sfugga alla diagnosi sono molto basse (si calcola intorno al 5% dei casi).
Sulla base di queste premesse, pensiamo che la diagnosi di FC nel caso specifico presentato nella domanda, non sia probabile ma neanche del tutto escludibile. Come sempre suggeriamo, solo i sanitari che hanno in cura il bambino possono disporre delle necessarie informazioni per decidere se è necessario procedere a indagini diagnostiche specifiche, come il test del sudore e l’indagine genetica.