I ricercatori riportano i risultati degli esperimenti condotti sul modello in vivo di FC, il pesce zebra (Zebrafish) trattato con batteriofagi. È stata valutata la capacità dei fagi di funzionare come agenti antinfiammatori anche in assenza di infezione batterica. Per valutare questa attività, i ricercatori hanno misurato l’espressione di marcatori proinfiammatori (interleuchine) mediante tecniche di biologia molecolare come la PCR quantitativa (qPCR). È stata anche identificata la via di segnalazione attraverso la quale i batteriofagi sembrerebbero esercitare la loro azione antinfiammatoria, ovvero la via dei recettori deputati al riconoscimento di molecole di patogeni: i Toll-Like Receptors (TLR).
I ricercatori hanno messo a punto in precedenti progetti (FFC#16/2016 e FFC#22/2017) un insieme di 4 fagi (cocktail di fagi) e in questo studio hanno osservato che non solo l’intero cocktail ma anche ogni singolo fago esercita effetto antinfiammatorio.
Inoltre, hanno mostrato che tale attività è esercitata dalla componente proteica (capside) del fago e non dal suo DNA. Dato che il modello sperimentale utilizzato, il pesce zebra, pur avendo corredo genetico FC non ha i polmoni e quindi non simula perfettamente il sistema di mammifero, i ricercatori hanno condotto esperimenti anche su linee cellulari umane epiteliali bronchiali con mutazione F508del (CuFi-1 F508del). Le conoscenze acquisite possono accelerare l’utilizzo dei batteriofagi come agenti antinfiammatori in ambito clinico FC.
The researchers report the results of the experiments conducted on the in-vivo model of FC, the Zebrafish treated with bacteriophages. The ability of phages to act as anti-inflammatory agents even in the absence of bacterial infection was evaluated. To evaluate this activity, the researchers measured the expression of proinflammatory markers (interleukins) using molecular biology techniques such as quantitative PCR (qPCR). The signalling pathway of the receptors responsible for the recognition of pathogen molecules (Toll-Like Receptors; TLR) seems to exert the phages anti-inflammatory action. The researchers also report that the phages immunomodulatory effect is not dependent on the type of phage in the cocktail, in fact, the activity of each phage is comparable to that of the phage cocktail.
Furthermore, the researchers were able to establish that this activity is exerted by the protein component (capsid) of the phage and not by its DNA. Since the experimental model used, zebrafish has no lungs and does not perfectly recapitulate the mammalian system, the researchers also conducted experiments on human bronchial epithelial cell lines with the F508del mutation (CuFi-1 F508del). These in-vitro experiments are only preliminary and need further investigation to confirm those obtained in zebrafish. These experiments and further investigations may accelerate the use of bacteriophages as anti-inflammatory agents in the CF clinical setting.