Pubblichiamo insieme molte domande riguardanti il vaccino anti-Covid e una risposta che le comprende tutte.
Prima domanda
Buon giorno, sono una paziente affetta da fibrosi cistica, volevo chiedervi se nel piano vaccinale anti-Covid è previsto che insieme ai disabili verranno vaccinati anche i familiari congiunti, così come avviene per il vaccino antinfluenzale, considerata la necessità di assistenza che verrebbe compromessa nel caso in cui il familiare convivente si ammalasse gravemente di Covid-19. Grazie.
Katia
Seconda domanda
Buongiorno, mio figlio anni 6 è affetto da fibrosi cistica. Viviamo in Emilia Romagna e durante tutto il periodo emergenziale noi genitori e il fratello più piccolo siamo chiusi in casa per evitare il rischio di contagio e trasmissione del virus. È possibile fare domanda di priorità per la somministrazione del vaccino Covid-19 in favore dei familiari di pazienti FC e quindi come familiare di soggetto fragile?
Manuela
Terza domanda
Buonasera, siamo i genitori di una bimba di 9 anni affetta da FC che, data l’età, non potrà essere sottoposta a vaccino anti-Covid. In questo caso, noi genitori rientreremmo nelle categorie ritenute prioritarie come “genitori di pazienti cronici “? Molte grazie.
Leda
Quarta domanda
Buongiorno, sono la mamma di un ragazzo di 24 anni, partito con sperimentazione Trikafta anni fa al Gaslini con ottimo successo. Ho visto che il vaccino per il Covid dovrebbe essere dato in via prioritaria ai pazienti FC. Sarà distribuito dai centri di cura o dai medici di base? Ovviamente penso che non ci si sia incompatibilità con il farmaco. E poi volevo sapere anche se i familiari di un paziente a rischio avranno via preferenziale o no. Io ho un Hashimoto (tiroidite su base autoimmune, n.d.r). Grazie
Alida
Quinta domanda
Buonasera, siamo genitori di una bambina affetta da FC. Vorrei sapere se io e mio marito potremmo avere priorità nella somministrazione del vaccino contro il Covid-19. Grazie.
Francesca
Sesta domanda
Salve, in merito alla vaccinazione anti-Covid, ci si chiede se tutti i genitori di bambini piccoli con fibrosi cistica o con tutte le altre patologie croniche (che data l’età non hanno accesso al vaccino), non debbano avere una priorità al fine di proteggere queste persone, anche visto che il contagio si diffonde molto in ambito familiare. Grazie.
Antonio
Le risposte alle domande riferite alle procedure messe in atto per la vaccinazione contro Covid-19 vanno sempre lette alla luce del fatto che si sta scrivendo una storia nuova e che le decisioni, ad oggi prese, potrebbero variare anche nel prossimo futuro.
Ad oggi, dunque, le note congiunte di Istituto Superiore di Sanità (ISS), Agenzia Italia del Farmaco (AIFA), Consiglio dei Ministri e Ministero della Salute, datate 12 dicembre 2020 riguardo il piano strategico per la vaccinazione anti Covid-19, prevedono che i soggetti con comorbidità severa, di qualsiasi età, saranno vaccinati nel secondo scaglione, insieme ai soggetti ultrasessantenni, ai gruppi sociodemografici a rischio più elevato di malattia grave o morte, al personale scolastico. In questa parte del piano strategico, oltre alla non chiarezza rispetto alla definizione dei gruppi “sociodemografici a rischio”, c’è comunque una ambiguità per quanto riguarda la asserzione di qualsiasi età. Non è chiaro, infatti, se possono essere vaccinati anche i soggetti con comorbidità severa di età inferiore ai sedici anni, per i quali, nella popolazione generale, la vaccinazione non è, per ora, indicata.
La decisione in merito, non risulta ancora presa, anche se va ricordato, a consolazione di tutti, che in questi primi mesi di pandemia, i soggetti molto giovani, anche se affetti da patologie importanti di base, hanno dimostrato di contagiarsi poco e, comunque, di avere pochi danni causati dal virus. Questo vale sia per la FC (1), in cui, di fatto, anche gli adulti dimostrano un’ottima resistenza alla infezione, sia per altri quadri morbosi (2).
Ad oggi, sempre nell’ambito dello stesso documento e contrariamente a quanto è regolato per la vaccinazione antinfluenzale, non è presa in considerazione la figura di chi assiste una persona fragile non autosufficiente per limiti legati all’età o per una condizione di handicap psicofisico. Il tema, però, sta venendo alla luce nell’ambito delle società scientifiche e nelle associazioni di pazienti ed è possibile che la regola cambi.
Ad oggi, non è stata precisata la figura professionale o l’ambiente sanitario in cui verrà effettuata la vaccinazione nei soggetti che ne hanno diritto. È molto probabile che la decisione venga presa a livello locale, in base alla tipologia di organizzazione regionale.
Infine, va precisato che non esistono, a tutt’oggi, farmaci in corso di assunzione controindicati nell’occasione della vaccinazione, né farmaci noti per pregiudicarne il successo.
Per quanto riguarda le malattie su base autoimmunitaria, come la tiroidite di Hashimoto, purtroppo non sappiamo dare una risposta. Non sono ancora disponibili dati sulla sicurezza e l’efficacia del vaccino anti Covid-19 a base di RNA messaggero (RNAm) nelle persone con malattie autoimmuni, che sono comunque state incluse nelle sperimentazioni iniziali. Con tutta probabilità prossimamente saranno rese note alcune informazioni-guida (3).
1) Bain R et al. Clinical characteristics of SARS-CoV-2 infection in children with cystic fibrosis: An international observational study. J Cyst Fibrosis 2020 Dec 3; S1569-1993(20)30931-0. doi: 10.1016/j.jcf.2020.11.021. Online ahead of print.
2) Brisca G et al. Clinical course of COVID-19 in children with pre-existing medical conditions. Acta Paediatr 2020 Dec 22. doi: 10.1111/apa.15730. Online ahead of print.
3) adnkronos.com/covid-viola-vaccino-anche-per-chi-ha-malattie-autoimmuni
