Buongiorno. Qualche anno fa mi sono sottoposto allo screening genetico e sono risultato al primo step portatore della mutazione G542X. Anche mia moglie ha eseguito il test genetico: al primo step non ha riscontrato alcuna mutazione, mentre al secondo step (analisi full gene) è risultata portatrice della variante Q353H del gene CFTR. Dal referto della consulenza genetica risulta che quest’ultima variante non è presente nel database CFTR2 e in letteratura è segnalato un solo caso definito incerto, risalente a circa 20 anni fa, con questa variante di un soggetto con sintomi riconducibili alla fibrosi cistica. Adesso stiamo aspettando una bambina e dal referto della villocentesi risulta che fortunatamente non ha ereditato la mia mutazione, ma solo la variante della madre. Volevo sapere se una volta nata la bambina consigliate di eseguire il test del sudore, oppure se a vostro avviso il risultato genetico della villocentesi (portatrice della variante Q353H) lo rende superfluo. Grazie.
Non abbiamo trovato sulla variante Q353H informazioni ulteriori rispetto a quelle già descritte: identificata nel 1995 da ricercatori francesi, in un soggetto con sospetto di fibrosi cistica di cui non si sa niente di più. Poi nessun altra segnalazione nella letteratura scientifica o nei database di mutazioni del gene CFTR.
La nostra opinione è che, essendo stata accertata alla villocentesi l’assenza della mutazione G542X, non è necessario sottoporre alla nascita la bambina al test del sudore. Il test del sudore ha lo scopo di accertare la malattia fibrosi cistica, dovuta alla presenza di due mutazioni del gene CFTR. In questa bambina c’è una sola mutazione, che per di più potrebbe essere più che una mutazione patogena una variante innocente del gene, quindi ci aspettiamo un test del sudore perfettamente nella norma, perché il portatore ha valori di test del sudore compresi nel range di normalità. Importante è che la bambina sia effettivamente portatrice solo di Q353H e non abbia ereditato la mutazione G542X: a questo proposito meglio conoscere l’accuratezza della risposta del test genetico sul villo (al 99%?), perché se ci fosse qualsiasi ragione tecnica o analitica fonte di dubbio, si potrebbe pensare di ripetere per conferma il test genetico dopo la nascita.