Buonasera, in relazione all’emergenza Coronavirus, si può chiedere al centro FC di appartenenza che il tampone venga eseguito dal personale del Centro in macchina? È possibile chiedere una sorveglianza a distanza, quando possibile, con la collaborazione del pediatra di base?
Entrambe queste richieste è ragionevole porle al personale del Centro FC di riferimento che, in genere, specialmente in questo periodo, cerca di facilitare la vita alle persone con FC che ha in carico.
Un commento alla “sorveglianza a distanza”. In genere i centri FC attuano un servizio telefonico di monitoraggio clinico, su richiesta degli interessati. L’ideale sarebbe che il pediatra di famiglia fosse disponibile a colloquiare con il Centro FC, magari assieme alla persona malata o a chi ne ha cura. Questo avviene raramente, ma una iniziativa in tal senso di persone malate o loro familiari sarebbe straordinaria, da incoraggiare fortemente. Questa modalità può completarsi con l’esecuzione di alcuni esami (es. spirometria, ossimetria cutanea, glicemia) e con la trasmissione scritta di informazioni: questa modalità di controllo a distanza (telemedicina) viene attuata da pochi centri, in dipendenza anche dall’età del soggetto e comunque dalla sua situazione clinica. È una modalità che andrebbe incoraggiata e sviluppata, soprattutto per adolescenti e adulti, ma che stenta a partire. Va detto però che questa modalità può integrare utilmente i controlli diretti in ambito ambulatoriale o di day hospital, ma non li può sostituire. Il contatto diretto con i medici e altri operatori del centro che hanno in carico il soggetto ha una valenza insostituibile per la gestione del contratto terapeutico in caso di problemi di salute spesso complessi come nel caso della fibrosi cistica.