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13 Marzo 2010

Un trial prospettico multicentrico: a confronto le tecniche di fisioterapia FC

G. Borgo

Le tecniche di fisioterapia che vengono utilizzate per i malati FC per il drenaggio delle secrezioni bronchiali sono varie; invece non sono molti gli studi che le mettono a confronto e ne valutano gli effetti con trial controllati e prolungati nel tempo. Scopo di questo lavoro (1) è quello di paragonare tre tecniche: il drenaggio posturale (eseguito da una persona dedicata), la tecnica del flutter (2) e l’applicazione del giubbotto a compressione toracica ad alta frequenza (3), per stabilire quale tecnica è più efficace nei confronti di a) funzionalità polmonare, b) necessità di antibiotici per via endovenosa, c) uso di altre terapie per la malattia polmonare, d) aderenza da parte del malato al trattamento, e) qualità di vita e soddisfazione riguardo al tipo di tecnica adottata. Lo studio è multicentrico (20 centri americani), prospettico (dura tre anni) e realizzato con metodi accurati. Offre risultati interessanti.

Vi partecipano adolescenti (44) e adulti (36), ma anche bambini (86), per un numero complessivo di 166 soggetti. I partecipanti, dicono gli autori della ricerca, vengono reclutati con molta difficoltà (osservazione che la dice lunga sull’aderenza abituale a queste terapie). Ai partecipanti viene assegnato a caso uno dei tre trattamenti, da eseguire due volte al giorno (20-40 minuti per sessione); viene programmata una valutazione clinica ogni 4 mesi per 3 anni. Questi i risultati: molti partecipanti abbandonano lo studio, soprattutto quelli cui è stato assegnato il drenaggio posturale (51%) e il flutter (26%), meno quelli che hanno avuto in sorte la terapia con giubbotto (9%); e soprattutto abbandonano lo studio i bambini e gli adolescenti. Nel corso dei tre anni la funzionalità respiratoria, rappresentata attraverso i valori di FEV1% e FVC%, ha una modestissima tendenza alla deflessione, che risulta molto simile in tutti e tre i gruppi (drenaggio posturale, flutter, giubbotto): per quanto riguarda la FEV1% in media -1.23% rispetto al valore predetto per anno. Invece, un altro indice di funzionalità respiratoria, il FEF 25-75%, peggiora di più (anche se sempre in maniera contenuta: in media -2.3% sul valore predetto/per anno) nel gruppo che usa il giubbotto.

Non risultano differenze nella necessità di antibiotici e altri farmaci polmonari (DNAse, tobramicina per aerosol); così pure nelle voci che compongono il punteggio ideato per misurare la qualità della vita. Invece è molto diverso il punteggio che riassume la soddisfazione (che comprende la sensazione soggettiva di efficacia e tollerabilità nei confronti della tecnica): è il flutter quello che soddisfa di più, il drenaggio posturale quello che è tollerato meno.

Poichè il valore della FEF % è indicativo della pervietà della parte più terminale dei bronchi, il declino maggiore del valore di FEF% nei soggetti che usano il giubbotto può riflettere il suo minor effetto “drenante” a questo livello. Ma il confronto con il valore di FEF% ottenuto con le altre due tecniche è reso meno attendibile per l’alto numero di soggetti che le hanno abbandonate. E’ interessante notare che quelli che abbandonano la ricerca sono simili agli altri per ciò che concerne la gravità della malattia. Ma dichiarano di non trovare efficace e confortevole la tecnica loro assegnata e di esserne insoddisfatti. Applicando questo risultato alla pratica clinica, ne deriva che il paziente che non è soddisfatto della sua tecnica ha molte più probabilità di non riuscire a praticarla rispetto a quello che se ne dichiara soddisfatto. E quindi è importante la disponibilità di varie tecniche e la scelta di quella che si adatta maggiormente alle esigenze individuali.

1) Sontag M K et all “Lessons learned from a randomized trial of airway secretion clearance techniques in cystic fibrosis” Pediatric Pulmonology 2010; 45:291-300

2) Flutter: apparecchio tascabile che durante la fase espiratoria del respiro genera all’interno dei bronchi una pressione positiva oscillante controllata, attraverso interruzioni intermittenti del flusso d’aria. E’ tecnica che viene eseguita autonomamente.

3) Giubbotto speciale che imprime compressioni intermittenti ad alta frequenza alla gabbia toracica. E’ tecnica che viene eseguita autonomamente.