Ricercatori italiani delle università “Sapienza” e “Roma Tre” nonché del Centro San Raffaele hanno scoperto che un vecchio farmaco antifungino, la flucitosina, inibisce la virulenza del batterio Pseudomonas aeruginosa, riducendone la capacità di causare infezioni letali in modelli animali. Lo studio (1), appena pubblicato nella prestigiosa rivista PNAS, dimostra come tra i numerosi farmaci già in uso clinico siano presenti composti con inattese attività collaterali, utili per lo sviluppo di nuove terapie antibatteriche.
I ricercatori hanno svolto sperimentazioni su ceppi di Pseudomonas aeruginosa prevalentemente coltivati in laboratorio, e in piccola parte anche su ceppi provenienti da pazienti FC (che rappresentano i microbi più fedelmente in grado di riprodurre quanto avviene nel paziente); inoltre su topi con infezione polmonare dovuta sempre a Pseudomonas. Hanno dimostrato che l’azione della fluocitosina (5-Fluorocitosina o 5-FC, una pirimidina sintetica in uso come antifungino, nome commerciale Ancobon o Ancotil) è diretta ad inibire i fattori di virulenza di Pseudomonas, quelle proteine che, prodotte dal batterio stesso, facilitano la sua azione aggressiva e il conseguente danno infiammatorio nei tessuti. In particolare hanno visto, con sofisticate prove in vitro, che 5-FC inibisce la pioverdina, proteina con funzione di trasporto del ferro, di cui Pseudomonas ha necessità per costruirsi un biofilm protettivo e provocare infezione cronica. Per le prove in vivo sono stati usati topi con infezione polmonare acuta da Pseudomonas, che sono stati trattati, due giorni dopo l’infezione, un gruppo con 5-FC somministrata due volte al giorno per via intraperitoneale e un altro gruppo con placebo (soluzione salina). La sopravvivenza dei topi trattati con 5-FC è stata pressoché completa, assente invece nell’altro gruppo.
Interessante notare che il dosaggio di 5-FC usato per l’esperimento è stato più basso di quello raccomandato come antifungino nell’uomo adulto e simile a quello raccomandato nel bambino. Questo mette in luce le favorevoli caratteristiche farmacologiche di 5-FC, che è già usata nell’uomo in combinazione con altri antifungini nel trattamento delle micosi generalizzate e delle infezioni polmonari provocate da miceti. Somministrata per bocca, nell’uomo è già stato dimostrato essere ben assorbita, tanto da raggiungere rapidamente il picco di concentrazione nel sangue e poi facilmente la maggior parte degli organi del corpo. E’ ben tollerata e al di sotto di un certo dosaggio ha bassa tossicità. E’ già stata usata per il trattamento di infezioni fungine anche in FC senza che fossero segnalati effetti collaterali sfavorevoli. Per questo i ricercatori si augurano che sia aperta presto la strada per la sua sperimentazione nei pazienti FC come nuovo farmaco anti-Pseudomonas.
La ricerca è stata interamente condotta grazie al contributo della Fondazione Ricerca FC (progetti FFC#13/2011 e FFC #8/2008).
1.Imperi F, Massai F, Facchini M, Frangipani E, Visaggio D, Leoni L, Bragonzi A, Visca P. “Repurposingn the antimycotic drug flucytosine for suppression of Pseudomonas aeruginosa pathogenicity”. Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America 2013 ; published at http://www.pnas.org/ on April 8, 2013 (10.1073/pnas.1222706110). (http://www.pnas.org/content/early/recent).