In Belgio, a Bruxelles, presso l’University Hospital, si trovano il Centre for Medical Genetics e il Centre for Reproductive Medicine: essi costituiscono insieme uno dei migliori centri dove viene realizzata la Diagnosi Genetica Preimpianto (PGD), quella particolare procedura che permette la fertilizzazione in provetta degli ovociti (IVF) e la diagnosi di una malattia genetica sugli embrioni derivati dalla IVF, prima che siano trasferiti in utero per l’avvio della gravidanza.
Il centro di Bruxelles (1) ha di recente reso noti i risultati di 11 anni di esperienza in campo di PGD per FC. Dal gennaio 1992 al dicembre 2002, hanno fatto richiesta di avviare la procedura 69 coppie: 25 (36.2%) erano coppie belghe, le altre erano soprattutto tedesche, israeliane, italiane (8.7% del totale) e francesi. La procedura prevede che prima dell’avvio delle indagini le coppie prendano contatti e abbiano informazioni da tutti i componenti dell’ equipe: il genetista, il ginecologo, l’infermiera, lo psicologo. Fra le informazioni fornite vi è il tasso di successo (= bambino in braccio ) che è del 20-25% per ogni ciclo di PGD e il rischio di errore diagnostico (1-5%). Queste cifre derivano dall’esperienza generale di PGD per svariate malattie: scopo del lavoro è fornire invece un quadro dell’esperienza specifica in campo FC. Si intende per ciclo di PGD tutta la procedura: stimolazione ormonale nella donna , prelievo degli ovociti, fertilizzazione in vitro con gli spermatozoi del partner, biopsia dell’embrione per la diagnosi genetica allo stadio di 8 cellule ( prelievo di due cellule dell’embrione tre giorni dopo la fertilizzazione ), trasferimento in utero degli embrioni diagnosticati sani (portatori sani di una mutazione FC o con assenza completa di mutazioni FC = omozigoti sani).
Dopo le informazioni iniziali hanno deciso di procedere il 68% delle coppie che le avevano chieste: si è trattato di 47 coppie, fra le quali 23 avevano un figlio con FC o avevano avuto una gravidanza nella quale era stato diagnosticato un feto affetto da FC; le rimanenti erano coppie in cui un soggetto era affetto da FC (4 casi) o da CBAVD (7 casi) e la partner era una portatrice FC; oppure entrambi erano portatori FC ed erano venuti a sapere di essere tali nel corso di indagini svolte per la presenza di un caso di FC in famiglia (3 casi) o per un problema di infertilità (10 casi ). Il rischio di avere un figlio affetto da FC (nella sua forma “classica”) era del 25% ad ogni gravidanza per le coppie di portatori e del 50% per le coppie formate da un soggetto affetto (da FC o da CBAVD) e un portatore. La mutazione più frequente nel genotipo delle coppie e quindi in quello degli embrioni oggetto di diagnosi per FC era DF508, seguita da W1282X, N1303K, G542X, R117H e altre mutazioni più rare.
Ogni coppia si è sottoposta in media a due cicli di PGD, precisamente 1.9 cicli per coppia (range da 1 a 6). L’età media delle donne era di 31 anni. Il trasferimento in utero degli embrioni (sono stati trasferiti da 1 a 3 embrioni ) ha avuto un tasso di successo dell’80% per ogni ciclo di PGD. E’ la fase successiva, quella dell’avvio vero e proprio della gravidanza, che ha avuto un successo molto più contenuto: 22.2% per ciclo. Infatti una gravidanza si è avviata in 20 donne su 47: in 15 donne era una gravidanza singola, in 5 era gemellare. I nati in totale sono stati quindi 25: al follow-up (fino a 24 mesi) nessuno ha presentato sintomi di FC. Da tener presente che in 13 casi, a gravidanza avviata, era stata fatta anche la villocentesi e il prelievo del DNA sul feto, con risultato naturalmente concordante con quello ottenuto sull’embrione. In 3 casi la nascita è stata prematura (32 settimane). Un bambino purtroppo è deceduto in epoca perinatale per un chilotorace di natura sconosciuta. Gli altri non hanno presentato malformazioni gravi; una bambina al follow-up è risultata affetta da un ritardo mentale grave.
In 17 cicli sono stati congelati uno più embrioni e sei copie li hanno utilizzati, ma non è stata ottenuta nessuna gravidanza. Gli autori dicono che la cosa non deve sorprendere dal momento che la possibilità di gravidanza in questi casi è circa del 5%. Sottolineano invece che in generale per le coppie a rischio di avere un figlio affetto da FC questa esperienza dice che nel 55% dei casi ((11 su 20) la gravidanza è stata ottenuta dopo il primo ciclo e nel 30% (6 su 20) dopo due cicli . Il 40.4% delle coppie ha avuto un figlio non affetto da FC dopo una media di due cicli di PGD.
1)Keymolen Kathelin, Gossens Veerle, De Rycke martine, Sermon Karen et all: “Clinical outcome of preimplantation genetic diagnosis for cystic fibrosis : the Brussels” experience-European Journal of Human Genetics 2007; 15:752-58