È noto che i test correnti di analisi di mutazioni del gene CFTR falliscono nell’identificare alcune mutazioni in pazienti sicuramente affetti da fibrosi cistica. Si è scoperto per merito di un gruppo francese che una parte di questi casi ad identificazione incompleta presentano delle grosse alterazioni di tratti del gene, caratterizzate da eliminazione (= delezione) di lunghe sequenze di DNA e/o inserimento di nuovi frammenti di DNA, ciò che sconvolge la struttura del gene e lo rende completamente inadatto alla sua funzione. Queste mutazioni prendono il nome di mutazioni da riarrangiamento genomico: tra esse, quelle caratterizzate da solo larghe perdite di DNA si chiamano anche grandi delezioni.
Uno studio condotto da Cristina Rosatelli di Cagliari (1), con finanziamento della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica, ha indagato con metodi molto sofisticati il DNA di 8 pazienti CF sardi (l’analisi è stata integrata in alcuni di essi con lo studio del RNA messaggero), nei quali una sola mutazione era stata precedentemente identificata. In 6 di questi pazienti gli autori della ricerca hanno individuato una mutazione di grosso riarrangiamento, siglata come c.54-5811_164 + 2186del8108ins182. Si tratta di un importante sconvolgimento della struttura genica, caratterizzato dalla perdita di una larga fetta di DNA con inserzione nuova di un altro lungo frammento di DNA. Nell’insieme della popolazione CF sarda da loro studiata questa mutazione interessa il 3,4% di tutte le mutazioni trovate nell’isola. Inserendo questa nuova mutazione nel pannello di mutazioni usato per la diagnosi genetica CF in quella regione, gli studiosi sardi riescono a identificare oggi il 95% di
tutte le mutazioni CF sarde.
Questo studio si inserisce in una più ampia ricerca condotta sia dal Gruppo di Cristina Rosatelli a Cagliari che dal gruppo di Giuseppe Castaldo a Napoli, per definire la prevalenza di queste complesse mutazioni nella popolazione CF italiana, attraverso due grossi progetti multicentrici, entrambi finanziati dalla Fondazione FFC. In un precedente studio, collegato al gruppo di Castaldo, era stato rilevato che circa il 20% dei pazienti CF con mutazioni non identificate avevano in realtà una mutazione di riarrangiamento (Bombieri C, et al. Eur J Hum Genet 2005;13:687-9.) I ricercatori che si occupano del problema stanno mettendo a punto anche sistemi di analisi che rendano più agevole la ricerca di queste mutazioni di riarrangiamento nella diagnostica genetica corrente.
1) Faà V, et al. A new insertion/deletion of the cystic fibrosis transmembrane conductance regulator gene accounts for 3.4% of cystic fibrosis mutations in Sardinia: implication for population screening. Journal of Molecular Diagnostics 2006;8:499-503.