Queste due vitamine liposolubili (assorbite nell’intestino assieme ai grassi) A ed E hanno un ruolo importante nella protezione contro gli effetti dannosi dell’infezione/infiammazione polmonare. La vitamina A ha una funzione importante sia nel mantenimento dell’integrità dell’epitelio intestinale e respiratorio che nel contrastare l’azione ossidante dell’infiammazione. La vitamina E ha soprattutto un’azione antiossidante nei confronti delle sostanze superossidanti che si liberano durante l’infiammazione. Nei pazienti CF vitamina A e vitamina E hanno in genere ridotti livelli nel plasma, non solo nei soggetti con insufficienza pancreatica ma, in qualche misura, anche in quelli con pancreas apparentemente funzionante. Da questo deriva la consuetudine di fornire abitualmente ai malati CF un supplemento quotidiano di queste vitamine, che peraltro non ottiene mediamente, almeno alle dosi abitualmente raccomandate, la normalizzazione dei loro livelli plasmatici.
Un gruppo di ricercatori israeliani si è posto il problema di verificare se vi era una relazione tra i livelli di queste vitamine nel plasma e la frequenza delle esacerbazioni respiratorie. Hanno fatto un doppio studio (1): uno retrospettivo su un periodo di 3 anni, raccogliendo i valori di vitamine registrati nel periodo ed il numero di esacerbazioni occorse; l’altro prospettico misurando i livelli di vitamine A ed E all’inizio e alla risoluzione delle esacerbazioni respiratorie. Lo studio retrospettivo riguardava 102 pazienti (74 con insufficienza pancreatica e 28 con sufficienza pancreatica), di età compresa tra 1,5 e 27 anni, con un totale di 597 esacerbazioni. Lo studio prospettico riguardava 62 esacerbazioni in altrettanti pazienti (43 con insufficienza pancreatica e 19 con sufficienza). I livelli plasmatici delle vitamine sono stati messi in relazione con la frequenza di esacerbazioni respiratorie.
I risultati hanno permesso di stabilire che valori relativamente bassi di vitamine A ed E erano associati con maggiore frequenza di esacerbazioni respiratorie, anche quando i livelli vitaminici erano considerati essere entro limiti normali. Inoltre vi è ulteriore diminuzione dei livelli vitaminici durante le esacerbazioni e questi aumentano spontaneamente con la risoluzione dell’esacerbazione.
La diminuzione dei livelli durante l’esacerbazione è probabilmente dovuta al forte consumo di vitamine antiossidanti, i bassi livelli in generale sono soprattutto dovuti al difetto di assorbimento dei grassi in questa malattia, che probabilmente, in certa misura, è presente anche nei casi con funzione pancreatica relativamente conservata. In realtà lo studio non informa circa la frequenza di infezione polmonare cronica nei pazienti studiati: ci si può infatti chiedere se l’infezione cronica non sia in sé la causa di un maggior consumo di queste vitamine. Gli autori infatti non sanno concludere se siano i bassi livelli plasmatici di vitamine liposolubili a causare un maggior numero di esacerbazioni o se sia l’alta frequenza di esacerbazioni a favorire bassi livelli vitaminici. Tuttavia il problema che viene posto è quello di prendere eventualmente in considerazione la necessità di fornire supplementi di vitamina A e di vitamina E a dosaggi più elevati di quelli abitualmente raccomandati. Ma questo richiede studi prospettici ad hoc, mirati non solo a valutare l’effetto della supplementazione sulle esacerbazioni respiratorie (e su altri parametri legati anche all’infezione cronica) ma anche la sicurezza relativa ad un dosaggio maggiore di quello abitualmente raccomandato.
1. Hakim F, et al. Vitamins A and E and pulmonary exacerbations in patients with cystic fibrosis. J Pediatr Gastroenterol Nutr. 2007;45:347-353