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16 Giugno 2008

Quanto è affidabile la misura della differenza di potenziale a livello nasale in CF?

G. M.

La differenza di potenziale elettrico a livello della mucosa nasale (NPD) è un parametro utilizzato in alcuni centri come supporto alla diagnosi di fibrosi cistica nei casi incerti ed è altresì impiegato negli studi clinici per valutare l’effetto di una terapia sperimentale. Questo parametro dipende dalle condizioni di trasporto di elettroliti (cloro e sodio soprattutto) a livello della superficie delle cellule che costituiscono l’epitelio della mucosa nasale: la presenza di elettroliti secreti (elementi carichi elettricamente: Cl- e Na+) su tale superficie costituisce un polo elettrico qualora si raccordi la mucosa nasale con un altro punto del corpo attraverso un misuratore di differenza di potenziale elettrico (voltmetro). La misura si effettua infatti utilizzando da un lato un elettrodo esploratore sulla mucosa ed un elettrodo di riferimento posto sulla cute (in genere di un braccio): la differenza di potenziale elettrico tra i due poli è quella che esprime lo stato di funzionamento dei canali che provvedono a livello di mucosa al trasporto di elettroliti (da dentro a fuori la cellula per il cloro, da fuori a dentro la cellula per il sodio). Nella fibrosi cistica il difetto di proteina CFTR (canale del cloro) fa si che vi sia scarsa secrezione di cloro, e quindi una sua bassa concentrazione sulla superficie mucosa, ed un elevato riassorbimento di sodio attraverso il canale del sodio, con conseguente sua bassa concentrazione sulla mucosa. La NPD basale si presenta sempre con segno negativo ed ha nel normale valori intorno o al di sotto di -20 milliVolt (mV), mentre nel soggetto CF classico ha valori negativi doppi (intorno a -40mV). Nel soggetto con CF non classica (forme atipiche, in genere con test del sudore a livelli intermedi o borderline) i valori sono abitualmente (ma non sempre) elevati in senso negativo ma meno che nelle forme classiche (intorno a -30 mV).

Si tratta di un esame delicato, che richiede mani esperte e giustamente ci si chiede quanto i risultati di questo test siano “riproducili”, cioè gli stessi se misurati in momenti diversi: in genere, un esame clinico affidabile richiede di essere fortemente riproducibile. Una tale verifica è stata fatta da un gruppo di ricercatori israeliani molto esperti in questa pratica diagnostica (1).

Sono stati esaminati per NPD nasale 25 soggetti con CF classica e 43 con CF non classica. L’esame è stato eseguito due volte in giorni diversi. Oltre alla misura di NPD basale, cioè in assenza di ogni intervento di stimolo, è stata valutata separatamente quella dipendente dal canale del sodio e quella dipendente dal canale del cloro (CFTR): per il sodio si instillava sulla mucosa nasale una soluzione contenente un inibitore del canale del sodio, l’amiloride (nel normale la NPD varia di poco, nel CF varia di molto, nell’ordine di 20-30 mV); per il cloro si instillava sulla mucosa una soluzione priva di cloro assieme ad un attivatore di CFTR (isoproterenolo), che nel normale stimolano la CFTR (normale) a secernere cloro con notevole incremento di potenziale elettrico negativo, mentre nel CF (CFTR assente o poco funzionante) l’incremento è molto scarso.

L’interesse di questo studio sta nella dimostrazione che tutti i parametri di NPD misurati avevano valori quasi sovrapponibili, con scarse variazioni, tra le due misure fatte in giorni diversi. Fa eccezione la sola misura basale per i soggetti con CF non classica: gli autori dello studio non sanno spiegare bene questo variabilità, che peraltro indica che non ci si deve accontentare della sola misura basale nei casi ad incertezza diagnostica.

A commento di questo studio, abbastanza convincente, va detto che comunque questo esame ha significato di supporto alla diagnosi ma non può da solo essere considerato determinante della diagnosi, come non può essere considerato come l’unico marcatore per provare l’efficacia di una terapia attiva sul difetto di base. Infatti, va detto che all’interno dei gruppi di malati, specie in quelli con CF non classica, i valori di NPD hanno una notevole dispersione (non sono concentrati), con una certa, anche se limitata, sovrapposizione tra casi patologici e casi normali. Inoltre, occorre per questo esame una notevole esperienza e capacità di valutare le condizioni della mucosa nasale: una poliposi nasale o uno stato infiammatorio recente della mucosa nasale, ma anche lo sforso fisico, possono influenzare anche notevolmente i risultati dell’esame. Sono ancora pochi i centri che lo praticano ed hanno una tale abilità.

Yaakov Y, et al. Reproducibility of nasal potential difference measurements in cystic fibrosis. Chest 2007;132:1219-1226