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14 Gennaio 2013

Progressi nella diagnosi prenatale non invasiva grazie ad una tecnica innovativa

G. Borgo

Un gruppo di ricercatori francesi appartenenti a istituzioni di notevole rilievo scientifico (fra cui l’INSERM= Istituto Nazionale per la Sanità e la Ricerca Medica, Parigi) ha messo a punto una tecnica del tutto innovativa e originale per isolare nel sangue materno le cellule di origine fetale. Queste cellule sono presenti in circolo a partire da un’epoca molto precoce della gravidanza (dalla quinta settimana!), però in bassissima concentrazione. In passato i ricercatori hanno cercato il modo di utilizzare cellule di appartenenza fetale (di solito eritroblasti, precursori dei globuli rossi) o di ricorrere a frammenti di DNA fetale circolante per diagnosticare la presenza di malattie genetiche nel feto. Con l’ISET (così si chiama la nuova tecnica: Isolation by Size of Trophoblastic Cells) vengono identificate e selezionate, grazie ad una speciale membrana porosa che filtra il sangue materno, cellule trofoblastiche, cioè provenienti dalla placenta fetale, che hanno lo stesso corredo genetico del feto e hanno dimensioni maggiori delle altre. Viene estratto da queste e amplificato il DNA, e quindi eseguita l’analisi genetica. Una prima esperienza è stata pubblicata circa un anno fa (1). Ora, sempre lo stesso gruppo pubblica i risultati di un esperienza che è condotta, oltre che in gravidanze a rischio elevato per FC (32 gravidanze oggetto della prima segnalazione), anche in 31 gravidanze a rischio elevato per SMA (Atrofia Muscolare Spinale, una grave malattia che si trasmette sempre con meccanismo autosomico recessivo come la FC ).

In tutti i casi il prelievo di sangue materno (20 millilitri) è stato fatto alla nona-undicesima settimana di gravidanza; in tutti i casi la ricerca delle mutazioni genetiche responsabili di FC o Atrofia Spinale è stata fatta senza che il ricercatore conoscesse le mutazioni di cui i genitori erano portatori (per evitare che fosse una diagnosi “facilitata” da questa informazione). E il risultato della diagnosi genetica è stato confrontato con quello ottenuto attraverso villocentesi, il test considerato ai fini della ricerca il gold standard di riferimento. In tutti i casi c’è stata concordanza. Per quanto riguarda la FC questi i risultati (su 31 gravidanze): 7 casi di malattia, 10 omozigoti sani, 15 eterozigoti sani. Per quanto riguarda l’ Atrofia Spinale 7 casi di malattia, 12 omozigoti sani, 12 eterozigoti sani.

L’assoluta concordanza dei risultati su trofoblasto e su villo coriale spinge gli autori a dire che il loro nuovo metodo ha sensibilità e specificità del 100%. In realtà bisogna dire che la conferma definitiva dell’accuratezza del metodo dovrebbe essere fatta in base alla conferma della diagnosi alla nascita o sull’aborto, e non attraverso il paragone con la villocentesi. Invece gli autori dicono molto fuggevolmente e senza nessun dettaglio che tutti i risultati delle villocentesi sono stati confermati dopo la nascita e anche sui feti oggetto di interruzione. Trascurando questo dubbio metodologico, resta il fatto che il lavoro porta evidenze per la realizzabilità di diagnosi prenatale su sangue materno con un nuovo metodo che sembra valido e su cellule diverse da quelle utilizzate da altri ricercatori. Il vantaggio non sarebbe tanto nell’anticipazione dei tempi (che sono, secondo questi autori, la nona-undicesima settimana per il sangue materno perché a quest’epoca il numero di cellule trofoblastiche circolanti raggiunge un picco, e la decima-undicesima per la villocentesi), quanto nella differenza in termini di invasività: infatti il prelievo di villo è sicuramente manovra più invasiva per la donna e anche in mani esperte conserva un certo rischio (intorno al 2%) di provocare aborto.

1. Mouawia H, Saker A, Jais JP, Benachi A, Bussières L, Lacour B, Bonnefont JP, Frydman R, Simpson JL, Paterlini-Brechot P. Circulating trophoblastic cells provide genetic diagnosis in 63 fetuses at risk for cystic fibrosis or spinal muscular atrophy. Reprod Biomed Online. 2012 Nov;25(5):508-20. doi: 10.1016/j.rbmo.2012.08.002. Epub 2012 Aug 31.