L’azitromicina è un antibiotico della famiglia dei macrolidi che viene impiegato da anni con discreto beneficio nel trattamento di lungo termine dei pazienti con infezione polmonare cronica da Pseudomonas aeruginosa. Vari studi hanno tentato di interpretare il meccanismo d’azione di tale effetto: il principale sarebbe quello anti-infiammatorio, ma un certo ruolo potrebbe avere anche l’effetto di disturbo nel metabolismo del batterio con riduzione della sua virulenza.
Viene recentemente pubblicato un breve report sul problema (1) da parte di un gruppo di ricercatori francesi. Essi hanno lavorato su linee standard di cellule epiteliali respiratorie, ma anche su cellule da culture primarie di epitelio umano FC, concludendo che l’azitromicina nei loro esperimenti non ha alcuna azione antinfiammatoria ma ha invece un’azione significativa di potenziamento della secrezione di cloro. Infatti, in condizioni di concentrazione fisiologica di azitromicina, non sono riusciti a mettere in evidenza una riduzione della principale chemochina infiammatoria, IL-8, né l’attività del principale meccanismo infiammatorio legato a NFkB: in cellule epiteliali normali invece l’azitromicina ha un significativo effetto di riduzione su entrambi questi fattori dell’infiammazione.
Dunque, secondo questi ricercatori, l’azitromicina più che come antinfiammatorio funzionerebbe come potenziatore di CFTR mutata: agirebbe in particolare sulla proteina CFTR-DF508, presente seppure in piccola quantità sulla membrana apicale delle cellule epiteliali.
Questi risultati sono interessanti, anche se derivati da pochi esperimenti, che meriterebbero di essere confermati. Purtroppo non conosciamo al momento lo studio in esteso e quindi è difficile trarne delle considerazioni critiche. In realtà ancora poco conosciamo sui meccanismi d’azione di questo antibiotico. Rimane da spiegare perché esso non funzioni o funzioni meno nei pazienti senza infezione cronica da Pseudomonas aeruginosa, pur avendo un quadro di infiammazione polmonare cronica, né sappiamo perché funzioni in certi pazienti e non in altri.
E’ possibile che l’effetto indicato in questo studio di potenziamento del flusso di cloro sia dose e concentrazione dipendente, ma questo non ci è dato di sapere: questo della dose potrebeb aprire nuove prospettive per l’ottimizzazione del trattamento con azitromicina.