Un numero crescente di ricerche indica che gli adolescenti e i giovani affetti da malattie croniche tendono ad adottare “comportamenti a rischio” nei riguardi del sesso e dell’uso di droghe in maniera maggiore dei loro coetanei sani. Per questo è importante quest’inchiesta1 condotta recentemente in un vasto campione di studenti spagnoli (nella regione della Catalogna) in età compresa fra i 14 e i 19 anni. Durante le ore di scuola i ragazzi dovevano rispondere ad un questionario (92 domande). Sono state indagate una serie di variabili: quelle strettamente personali (età, stato di salute, necessità abituale di farmaci o trattamenti medici); quelle riguardanti la famiglia (composizione della famiglia, abitudine alla comunicazione con i genitori) e la scuola (rendimento scolastico e rapporti con gli insegnanti).
Le domande sui comportamenti riguardavano:
1) il sesso (età al primo rapporto sessuale, uso di misure contraccettive, numero di partners nel corso dell’ultimo anno, gravidanze accidentali)
2) l’uso di droghe come il tabacco, l’alcol, la cannabis (sostanza alla base degli “spinelli”), sostanze chimiche (LSD e altre contenute nelle “pasticche”), con richiesta di precisare la frequenza del consumo (“mai, una volta, poche volte, spesso, quotidianamente, solo nel fine settimana”).
I risultati appaiono alquanto rilevanti.
Su 6952 ragazzi che hanno risposto al questionario, si sono dichiarati affetti da malattie croniche 665 (di cui 450 femmine) e sani 6287; le malattie riportate sono state: diabete, allergia, asma, epilessia, tumore, artrite, scoliosi, malattie del rene e dell’occhio (per l’asma, l’allergia, la scoliosi e le malattie dell’occhio sono stati inclusi nella ricerca solo i soggetti che riferivano che la condizione limitava la loro attività quotidiana). L’analisi delle risposte al questionario è stata condotta tenendo conto non solo dello stato di salute (malati contro sani), ma anche del sesso (maschi contro femmine). E’ risultato che gli adolescenti, sia maschi che femmine, affetti da una malattia cronica,iniziano più precocemente ad avere rapporti sessuali, hanno più partners sessuali e presentano una maggior frequenza di gravidanze indesiderate rispetto ai loro coetanei sani.
Per quanto riguarda le droghe, rispetto ai sani il comportamento dei malati è risultato diverso in relazione al fatto di essere maschi o femmine: infatti i maschi malati che fanno uso di droghe sono risultati essere meno dei maschi sani, mentre è apparso il contrario per le adolescenti malate. Il 49. 4% di queste si dichiarava “fumatrice abituale” di sigarette, percentuale maggiore che nelle sane (43.7%); il 12.8% di loro scriveva di far uso abitualmente di cannabis, quota maggiore dell’11% delle sane; il 9.4% ha “provato” (dichiarando d’averla assunta una volta) la cocaina e il 12.6% le droghe sintetiche, in confronto rispettivamente al 7.3% e al 7.8% delle ragazze sane.
Gli autori concludono che gli adolescenti con malattie croniche, che in questa ricerca dimostrano una particolare vulnerabilità, specialmente se femmine, devono essere informati sui problemi indotti dai comportamenti rischiosi riguardo al sesso e alle droghe e devono poter contare su di una guida, come qualsiasi altro ragazzo-a della loro età.
Che i comportamenti rischiosi, in particolare l’uso di droghe, siano diffusi anche nei giovani affetti da FC lo indica una ricerca (presentata al Congresso FC di Copenhagen nel giugno di quest’anno) da parte di un grosso Centro per adulti FC inglese2. Alcuni adulti FC qui ricoverati per un’insufficienza respiratoria acuta avevano rivelato l’uso di droghe nel corso delle sedute di fisioterapia. Erano stati così raccolti e venivano illustrati i dati clinici relativi a 7 malati FC che avevano fatto uso di droghe varie che andavano dalla cannabis (5 su 7) all’eroina (3 su 7). La maggior parte di loro aveva presentato una sola volta un episodio d’insufficienza respiratoria acuta, ma altri vi erano andati incontro anche più volte (un malato addirittura 9 volte). Le complicazioni a livello polmonari che le droghe avevano indotto comprendevano grave broncospasmo, emottisi, arresto respiratorio; le complicazioni generali andavano da una gravissima emorragia all’arresto cardiaco. In 3 casi su 7 vi era stata la completa remissione dei sintomi, ma nei rimanenti l’insufficienza respiratoria acuta (primo episodio o episodio ripetuto) si era conclusa con la morte. Due dei tre malati con tossicodipendenza da eroina si erano sottoposti ad un trattamento riabilitativo ed erano riusciti ad abbandonarla completamente.
I ricercatori hanno voluto diffondere i dati per contribuire ad una maggior conoscenza del problema e stimolare una sua diagnosi precoce. E per sottolineare che la malattia FC rappresenta un fattore di gravità particolare per chi fa uso di droghe in quanto la depressione del sistema nervoso centrale e la fatica dei muscoli respiratori, che in generale queste sostanze inducono, espone ad un rischio maggiore che nei soggetti sani di insufficienza respiratoria acuta.
1) Suris JC , Parera N ” Sex, drugs and chronich illness: health behaviours among chronically ill youth” European Journal of Public Health 2005; 15(5): 484-488
2) Gumery L et al “Acute hypercapnic respiratory failure secondary to substance abuse in Cystic Fibrosis adults” Journal of Cystic Fibrosis 2006; vol 5(Supplement 1) pagina 82