Diamo notizia di due importanti lavori che hanno come principale autrice una delle massime esperte mondiali in tema di diabete FC, Antoinette Moran, del Centro FC di Minneapolis. Il primo (1) è una ricerca retrospettiva condotta con rigorosi criteri statistici su un grande numero di pazienti FC: 872 soggetti seguiti presso quel Centro dal gennaio 1992 al settembre 2008 ed esaminati nell’arco di tre intervalli di tempo: dal 1992 al ’97, dal ’98 al 2002 e dal 2003 al 2008. Fornisce dati aggiornati sulla prevalenza del diabete FC (la sua frequenza nei malati di varia età), l’incidenza e la mortalità (definite come numero di casi registrati per 100 soggetti e per anno). Nel periodo 2003-2008 il diabete FC è presente nell’1% dei bambini, nel 19% degli adolescenti e nel 40-50% degli adulti. Incidenza e prevalenza sono maggiori nelle femmine di età compresa fra i 30 e i 39 anni, nelle altre epoche della vita non ci sono differenze fra i due sessi. Se si prende in considerazione il dato della mortalità abbinato al dato della presenza di diabete, si vede che c’è una netta diminuzione nel corso del tempo. Infatti dal 1992 al 2008 c’è un calo vistoso, superiore al 50%, della mortalità nelle donne diabetiche (da 6.9 a 3.2 decessi per 100 pazienti per anno), e lo stesso succede, solo in maniera un po’ più contenuta, nei maschi.
Confrontando inoltre la mortalità dei pazienti con e senza diabete, mentre dalle ricerche precedenti il diabete risultava essere una complicanza associata ad una minore aspettativa di vita, soprattutto nelle femmine, si vede che questa influenza sfavorevole tende nettamente a diminuire nel corso degli anni. Persiste ancora, ma in maniera molto minore di prima, nel periodo più recente 2003-2008. Secondo gli autori della ricerca questi netti miglioramenti sono dovuti a una diagnosi più precoce e a un trattamento più efficace del diabete stesso.
Il secondo lavoro (2) è frutto di una commissione di esperti internazionali e suggerisce le più aggiornate modalità in tema di diagnosi ma soprattutto di trattamento per il diabete FC. Segnaliamo i punti principali. Tramonta definitivamente il ruolo degli antidiabetici orali: nessuna molecola (repaglinide, metformina e altre simili) va presa in considerazione e in alcuno stadio del diabete FC .Questo, perchè questi farmaci risultano meno efficaci e gravati di maggiori effetti collaterali rispetto all’insulina, che è la sola terapia medica raccomandata. L’insulina è raccomandata anche nel trattamento del diabete che non ha ancora provocato iperglicemia a digiuno. Mentre si dice che non ci sono prove sufficienti per raccomandare l’insulina nei soggetti che hanno solo una ridotta tolleranza degli zuccheri.
Completano in maniera molto utile dal punto di vista pratico alcune tabelle contenenti i principi generali sul dosaggio e sul tipo d’insulina da usare e sulle caratteristiche dell’alimentazione. Importante ricordare che l’obiettivo è sempre quello di mantenere uno stato di nutrizione ottimale e a questo scopo l’alimentazione deve rimanere ipercalorica e con alto contenuto di grassi anche dopo la diagnosi di diabete. I grassi dovrebbero fornire circa il 40% delle calorie quotidiane necessarie, gli zuccheri il 45-50%.
1) Moran A et all “Cystic fibrosis-related diabetes: current trends in prevalence, incidence and mortality” Diabetes Care 2009; 32(9): 1626-1631
2) O’Riordan S, Robinson P, Donaghue KC, Moran “ISPAD Clinical Practice Consensus Guidelines 2009 Compendium: Management of cystic fibrosis-related diabetes in children and adolescents” Pediatric Diabetes 2009; 10(Suppl 12):43-50