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14 Gennaio 2008

Da un’alga che causa la marea rossa in Florida un possibile farmaco per la fibrosi cistica.

G.M.

Questa è una curiosità, di cui dà notizia la rivista Science nel suo News Focus (1), che merita attenzione. In Florida, nel Golfo del Messico, periodicamente (in genere nella tarda estate) si assiste al fenomeno della “marea rossa” dovuta alla esagerata “fioritura” di un’alga unicellulare denominata Karenia brevis. Quest’alga produce una dozzina di tossine, chiamate “brevitossine” che causano effetti gravi negli esseri viventi: è mortale per molti animali marini e può causare sintomi neurologici importanti all’uomo quando assume queste tossine attraverso i frutti di mare che le hanno accumulate. Nell’uomo può dare anche manifestazioni serie di asma. Presso il centro di Scienze Marine dell’Università di North Carolina si è scoperto casualmente, nel 2004, che una di queste tossine aveva un effetto neutralizzante rispetto a quello di altre tossine: in pratica questa tossina, che fu poi ben identificata e caratterizzata con il nome di “Brevenal”, impediva la morte di pesci il cui ambiente era stato previamente contaminato con le altre tossine di Karenia. Più recentemente, presso il Mount Sinai Medical Center di Miami, si è trovato che il brevenal (ottenuto anche per sintesi), in esperimenti su pecore, non solo blocca la broncocostrizione ma è in grado di incrementare la rimozione dei secreti bronchiali. Questo avverrebbe attraverso la sua azione sul canale del sodio, impedendo l’effetto di riassorbimento di sodio, analogamente all’amiloride ma a una concentrazione del farmaco un milione di volte inferiore rispetto a quella dell’amiloride. Ricordiamo che nella fibrosi cistica vi è un eccesso di riassorbimento di sodio a livello delle cellule respiratorie che, assieme alla mancata secrezione di cloro, toglie acqua alla superficie dell’epitelio, con conseguente secchezza e ispessimento dei secreti.

La cosa ha suscitato l’interesse dell’industria farmaceutica per un possibile sviluppo orientato al trattamento della fibrosi cistica. Naturalmente, ci sarebbe molta strada da fare prima di pensare a studi clinici sull’uomo ma la notizia è, a nostro avviso, alquanto interessante. Bisogna anche dire che è possibile che l’interesse degli scienziati che si occupano di questa sostanza, il brevenal, sia prioritariamente attratto verso la salvaguardia di molti animali marini esposti, soprattutto nell’area della Florida, alla minaccia di estinzione a causa dell’alga Karenia brevis.

1. Potera C. Florida red tide brews up drug lead for cystic fibrosis. Science. 2007;316:1561-2

14 gennaio 2008