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14 Febbraio 2017

Come e quando verificare l’efficacia di in trattamento eradicante di MRSA

Autore: Gabriele
Domanda

Buongiorno, vorrei sapere dopo quanto tempo dal termine del trattamento antibiotico per MRSA, si debba effettuare il colturale di controllo sull’escreato. Grazie.

Risposta

Come indicato nel sito della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica (vedi sezione domande e risposte: Stafilococco meticillino-resistente (MRSA) in FC: situazione attuale e prospettive per nuove strategie di trattamento) S. aureus è il patogeno isolato più frequentemente dalle vie aeree dei pazienti FC. Alcuni ceppi di S. aureus, noti oggi con il nome di S. aureus meticillino-resistente (MRSA), hanno il genoma modificato e sono diventati maggiormente resistenti ai farmaci, soprattutto alla categoria delle beta-lattamine. Gli studi pubblicati sulla percentuale di pazienti FC infettati da MRSA mostrano una notevole variazione della prevalenza che oscilla dal 3% (uno studio condotto in Austria) fino al 26,3% (in pazienti degli Stati Uniti). È presumibile che in alcuni centri italiani la prevalenza sia intorno al 6%, anche se variazioni regionali sono state ripetutamente descritte. Pur in assenza di una definizione unanimemente condivisa sul significato di infezione cronica da MRSA, è stato evidenziato che i pazienti che albergano persistentemente il germe mostrano, nel lungo periodo, un più rapido declino delle prove di funzionalità respiratoria rispetto ai pazienti non infettati. Per questo motivo negli ultimi anni si è verificato un crescente interesse verso la ricerca di strategie efficaci nei confronti di questo patogeno.
Un’indagine multicentrica ha evidenziato un’ampia variabilità nella strategia terapeutica utilizzata nei confronti di MRSA. Manca uniformità nel trattamento delle esacerbazioni polmonari, nell’attuazione della terapia cronica di mantenimento (cioè quel tipo di terapia che viene eseguita in condizioni di stabilità per evitare esacerbazioni polmonari) e nella strategia del trattamento nelle fasi iniziali dell’infezione (trattamento eradicante).

Da come è formulata la domanda, pur in assenza di altre indicazioni riguardo allo status microbiologico del paziente, viene da pensare che si tratti di un’infezione da MRSA in fase iniziale. Nell’ambito della ricerca in campo FC uno dei più grossi successi ottenuti nell’ultimo decennio è stato il trattamento eradicante nei confronti di P. aeruginosa, il patogeno da tempo considerato più importante. Anche se in alcuni pazienti la colonizzazione da MRSA è solo un fenomeno transitorio, l’attuazione di un trattamento tempestivo anche nei confronti di MRSA (in maniera analoga a quanto viene effettuato nei confronti di P. aeruginosa) potrebbe aumentare consistentemente la possibilità di liberarsi di questo patogeno. L’efficacia microbiologica del trattamento precoce nei confronti delle fasi iniziali dell’infezione da MRSA è stata recentemente documentata nel corso di un trial clinico randomizzato (ClinicalTrials.gov Identifier: NCT01349192). Lo schema di trattamento utilizzato consisteva in principalmente nell’associazione di co-trimossazole e rifampicina per bocca per un periodo di 14 giorni, insieme a mupirocina al 2%, applicata localmente nelle narici per 5 giorni. Oltre al trattamento antibiotico venivano attuati gargarismi e procedure di decontaminazione ambientale. Questo tipo di trattamento si è dimostrato efficace nell’82% dei pazienti a cui è stato somministrato, ottenendo la negativizzazione dell’esame colturale; la differenza di efficacia nei confronti dei pazienti non trattati è stata del 52%.
In questo studio l’esame colturale per verificare l’efficacia clinica è stato eseguito 2 settimane dopo la conclusione del trattamento antibiotico. Di solito, anche per quanto riguarda i trial clinici sul trattamento eradicante di P. aeruginosa, il primo controllo microbiologico, volto a valutare l’efficacia del trattamento, viene eseguito nell’arco di un breve lasso di tempo, di solito un mese dalla fine del trattamento. Il concetto di efficacia del trattamento, valutato sul primo esame colturale dopo la terapia, deve comunque esser tenuto distinto dalla definizione di eradicazione, termine di solito utilizzato quando almeno 3 esami colturali risultino negativi in un periodo di 6 mesi dalla fine del trattamento antibiotico.

Ulteriori studi sul trattamento dell’infezione da MRSA sono attualmente in corso (ClinicalTrials.gov Identifier: NCT01746095). L’uso di vancomicina per via inalatoria (un nuovo preparato in polvere) potrebbe dimostrarsi efficace anche nelle situazioni di persistenza del germe a livello delle vie aeree, prospettando la possibilità di terapia soppressiva per via inalatoria anche per pazienti con infezione cronica da MRSA.

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Giovanni Taccetti, Silvia Campana, Daniela Dolce - Centro Regionale Toscano Fibrosi Cistica AOU Meyer, Firenze


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