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14 Febbraio 2008

Calcio agonistico e fibrosi cistica

Autore: Elisabetta
Argomenti: Sport
Domanda

Per un giovane affetto da fibrosi cistica è consigliabile praticare lo sport del calcio a livello agonistico?

 

Risposta

La pratica agonistica del calcio in giovani affetti da fibrosi cistica è subordinata alla verifica dell’idoneità del soggetto che deve essere stabilita anche tenendo conto delle condizioni generali, della funzionalità e dell’integrità degli organi. In questi soggetti l’idoneità allo sport agonistico può essere concessa in tutti i casi in cui è documentata la funzione ventilatoria con valori di FVC e FEV1 > 70% del predetto e l’assenza della compromissione degli scambi gassosi: ipossemia (o desaturazione SaO2) a riposo e/o durante test da sforzo, sia normocapnica che, a maggior ragione, ipercapnica. Costituiscono elementi di non idoneità temporanea per almeno 30 giorni i processi infettivi acuti ad eziologia batterica o virale come broncopolmoniti o la micosi polmonare (aspergillosi).

Diversamente dagli sport di resistenza aerobica, il calcio prevede un impegno misto aerobico – anaerobico, che può evocare più facilmente fenomeni asmogeni specie nelle condizioni di temperature rigide. E’ quindi necessario, nella fase iniziale dell’allenamento e della competizione, realizzare un periodo di preriscaldamento non particolarmente intenso, di almeno 10 minuti. Anche la conclusione dell’attività fisica deve avvenire riducendo gradualmente l’intensità dell’impegno. La tipologia di allenamento da privilegiare è quello intervallato, dove a fasi (di 10 – 30 secondi) di impegno intenso seguono periodi di recupero ad intensità blanda.

In letteratura si trova ampio consenso nel favorire la normale pratica motoria e sportiva di giovani affetti da fibrosi cistica (Baraldi, 2000 – Homnick 1998 ) ed è stata anche verificata la praticabilità e l’efficacia di allenamenti prolungati intensi e ripetuti (2,5 ore tutti i giorni) quando vengano garantite le condizioni terapeutiche e di controllo ideali (Rhodius, 2002).

Sembra utile ricordare che anche nelle competizioni prolungate è necessario prevenire la disidratazione prevedendo il reintegro dei liquidi almeno ogni 30 minuti.

Bibliografia
E. Chronic Respiratory Diseases and Sport in Children. Int J Sports Med 2000; 21 Supplement 2: S 103±S 105
Homnick DN, Marks JH.; Exercise and sports in the adolescent with chronic pulmonary disease. Adolesc Med. 1998 Oct;9(3):467-81,
www.sportmedicina.com/PDF/ASMA_E_SPORT.pdf
Nixon PA.; Role of exercise in the evaluation and management of pulmonary disease in children and youth. Med Sci Sports Exerc. 1996 Apr;28(4):414-20.
Rhodius U, Posselt S, Posselt HG, Hofstetter R, Leyk D. Effects of an optimized exercise therapy on physical performance of patients with cystic fibrosis. Pneumologie. 2002 Sep;56(9):542-6
Tancredi G. e altri, 2004; L’idoneità allo sport agonistico nel bambino con patologia respiratoria cronica: valutazione clinica e funzionale. Pneumologia pediatrica 2004; 16:14-19

 

 

 

 

 

Prof. Massimo Lanza Facoltà Scienze Motorie, Università di Verona


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