Buongiorno, è possibile sapere che cosa si intende per “batteri a bassa carica”? Grazie mille.
Il termine carica batterica indica in microbiologia diagnostica il numero di batteri presenti per unità di volume (1 millilitro: ml) di un campione biologico (esempio, lo sputo). La capacità di causare infezioni è molto variabile a seconda della specie batterica considerata, infatti non tutti i germi hanno la stessa capacità infettante. La virulenza, cioè l’aggressività di un determinato patogeno, è conferita da molti fattori legati alle caratteristiche della cellula batterica (ad esempio capacità di aderire ed eventualmente penetrare i tessuti, capacità di sfuggire il sistema immunitario dell’ospite, produzione di fattori che causano un danno dei tessuti). Anche la carica batterica di un microrganismo può essere considerata un indice della sua virulenza, in quanto un alto numero di microrganismi riesce più facilmente ad innescare il processo infettivo.
In alcuni casi, in fase diagnostica, la carica batterica può rappresentare inoltre un indice prognostico. Infatti per molte malattie di origine infettiva la carica batterica è un indice della fase della malattia. Rilevanza particolare infine è rivestita dalla misura della carica batterica come indice del successo della terapia antibiotica. Per il clinico la riduzione della carica di un microrganismo dopo il trattamento antibiotico può essere un’importante verifica dell’efficacia della terapia scelta.
La carica batterica in microbiologia diagnostica si misura con tecniche che permettono di valutare il numero di cellule vitali per ogni unità di volume di campione biologico. La carica batterica in questo caso si esprime come unità formanti colonie (UFC), tuttavia tale metodo è molto indaginoso e non attuabile per molti laboratori. Più semplice da misurare e comunque ugualmente valida è la misura della carica batterica così detta semiquantitiva. In questo caso la carica è espressa con termini descrittivi: rare colonie, discrete colonie, numerose colonie. Anche se meno precisa tale definizione consente di risalire indicativamente al numero di cellule vitali presenti per unità di volume per cui il termine “rare colonie” corrispone a circa 1000 UFC/ml (bassa carica), “discreto numero di colonie” corrisponde a 10.000-100.000 UFC/ml ed infine “numerose colonie” corrisponde a circa un milione di UFC/ml (alta carica).
In generale una carica bassa può essere meno rilevante clinicamente, infatti molti microrganismi sono normalmente presenti come colonizzanti e non causano alcuna patologia. La bassa carica può essere talora indicativa di un processo infettivo in fase iniziale. Alcuni microrganismi molto patogeni inoltre, sono pericolosi anche se presenti in bassa carica.
Una carica molto alta di un microrganismo che non è un normale colonizzante è in genere indice di un processo infettivo avanzato o comunque cronico.
Molti fattori devono essere considerati per conferire la giusta importanza alla carica di un microrganismo: la specie a cui appartiene, la sede di infezione, il fatto che siano già state effettuate terapie, lo stato del paziente. In conclusione solo la conoscenza del quadro clinico completo del paziente può supportare la valutazione dell’effettiva rilevanza della carica batterica.