Sono una mamma di due bambine, una di 5 anni e mezzo e una di tre mesi. La mia bimba più grande, da quando aveva tre anni, ha avuto 7 broncopolmoniti con attacchi violenti di broncospasmo. Tutto è iniziato all’età di tre anni con una broncopolmonite bilaterale senza febbre non curata in tempo. Da quell’episodio bastava che mia figlia prendesse un raffreddore banale per scatenare l’attacco di broncospasmo. Per curare l’attacco dovevamo ogni volta andare all’ospedale e farle fare l’ossigeno terapia con antibiotico, perchè la bimba non reagiva al cortisone. Alla fine, dopo aver sentito diversi pareri nei centri di Verona e Misurina – noi siamo sotto Vicenza – abbiamo contattato un noto professore di Padova. Questo dottore ha praticato a nostra figlia la broncoscopia e si sono accorti che la bimba ha dalla nascita un lieve schiacciamento ai bronchi, che dovrebbe migliorare con la crescita. Come unica cura ci hanno consigliato di non portare più la bimba all’asilo. Da un anno mia figlia non aveva più avuto broncopolmoniti nè attacchi di broncospasmo. Aveva solo asma da sforzo quando correva. Purtroppo da tre giorni è ricoverata in ospedale per una brutta infezione ai polmoni. Ce ne siamo accorti perchè a casa le era partito un attacco di broncospasmo. Ora per fortuna sta meglio. Mia figlia ha fatto a Verona il test del sudore che è risultato negativo. Secondo voi è il caso di ripeterlo, vista la sua storia?
Non è nostra competenza entrare nel merito delle diagnosi via via formulate per questa bambina e tuttavia ci pare di interpretare i fatti comunicati nella domanda come caratterizzati da un problema di fondo: quello di infezioni respiratorie ricorrenti, associato a spiccata bronco irritabilità. In altre parole c’è una marcata tendenza a broncospasmo importante indotto da banali infezioni respiratorie, probabilmente di natura virale. L’infiammazione indotta da virus scatena lo spasmo dei muscoli bronchiali e l’edema delle loro pareti, creando la seria difficoltà respiratoria descritta per la difficoltà di passaggio dell’aria attraverso bronchi ridotti nella loro pervietà dallo stringimento asmatico. E’ in sostanza l’asma del bambino, che al momento ha come fattore scatenante principale l’infezione, ma potrebbe, anche se non obbligatoriamente, avere come scatenante anche qualche fattore allergico. Il reperto della broncoscopia, tradotto nella domanda come “schiacciamento dei bronchi”, starebbe ad indicare una “broncomalacia” o una “discinesia bronchiale”: le pareti dei bronchi hanno qualche debolezza di struttura che le renderebbe eccessivamente flessibili (vengono compresse eccessivamente nell’espirio e dilatate nell’inspirio), ma su questo merita un confronto più approfondito con il medico che ha fatto la diagnosi.
Un test del sudore negativo, praticato in un laboratorio di grande competenza, come quello citato nella domanda, esclude la necessità di ripetere il test.
Si vedano su questi temi varie domande su questo sito, tra cui citiamo: 29.05.07 (Infezioni respiratorie ricorrenti); 28.10.09 (Il test del sudore conviene quando vi siano troppe incertezze sullo stato di salute di un bimbo); 23.10.11 (Infezioni respiratorie ricorrenti e allergia).